Medio Oriente Oltre 100 morti nei raid israeliani su Gaza, ma ora torna la fragile tregua

SDA

29.10.2025 - 21:10

Gaza City, macerie e una tregua che fa ancora paura
Gaza City, macerie e una tregua che fa ancora paura
KEYSTONE

È stata una notte di sangue nella Striscia di Gaza, dopo nemmeno tre settimane di cessate il fuoco. Dopo l'uccisione di un soldato israeliano negli scontri con Hamas ieri a Rafah e «l'inganno» del corpo restituito, l'esercito (IDF) ha immediatamente ripreso «i potenti attacchi» aerei su ordine del premier Benyamin Netanyahu, colpendo soprattutto il nord e il centro della Striscia.

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Il bilancio, secondo fonti di Gaza, parla di una nuova strage: 104 i morti, di cui quasi la metà – 46 – erano bambini, e oltre 250 feriti.

In mattinata l'esercito e l'aviazione israeliana hanno riferito di aver «colpito 30 terroristi che ricoprivano posizioni di comando all'interno delle organizzazioni terroristiche» che operano nella Striscia in risposta «alle violazioni di Hamas», e annunciato il ripristino del cessate il fuoco a partire dalle 09.00 di mattina.

Violato nuovamente nel pomeriggio da un «attacco mirato» contro un deposito di armi nel nord della Striscia per «eliminare una minaccia imminente», ha spiegato l'IDF.

Tregua appesa a un filo

La tregua, mediata e sostenuta dagli Stati Uniti, appare quindi ancora appesa a un filo, anche se il presidente americano Donald Trump si è detto convinto che «nulla» metterà a repentaglio il cessate il fuoco che porta il suo timbro.

Il commander-in-chief ha inoltre sostenuto Israele nella decisione di intervenire: «hanno ucciso un soldato israeliano. Quindi gli israeliani hanno reagito. E dovevano reagire», ha detto ai giornalisti sull'Air Force One. Secondo i media americani, Netanyahu avrebbe avvertito Washington prima di intraprendere la nuova ondata di attacchi nell'enclave palestinese già devastata da due anni di guerra.

Il Qatar si aspetta che la tregua resista

Anche l'altro mediatore, il Qatar, ha affermato di aspettarsi che il cessate il fuoco resista: «penso che entrambe le parti riconoscano che debba essere rispettato», ha detto il premier Mohammed bin Abdulrahman al-Thani al Council on Foreign Relations a New York, evitando di puntare il dito contro Israele ma piuttosto contro Hamas per aver violato la tregua per primo con l'uccisione del militare.

Accuse ad Israele

Lo sceicco ha invece accusato lo Stato ebraico per il trattamento dei detenuti palestinesi, «maltrattati e torturati» nelle sue carceri: «non so se qualcuno di voi qui guarda i video che il ministro Ben Gvir sta girando sui prigionieri laggiù. È davvero disumano e penso che questo non dovrebbe mai essere accettabile per nessuno nel mondo di oggi», ha aggiunto, riferendosi al falco di estrema destra del governo Netanyahu.

Vietate le visite del CICR ai prigionieri palestinesi

Israele ha tuttavia deciso di vietare al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) di visitare i prigionieri palestinesi in base a una legge contro i «combattenti illegali».

Nell'annunciarlo il ministro della difesa Israel Katz ha affermato che quelle visite «mettono in pericolo la sicurezza nazionale». Si tratta di visite «puramente umanitarie», ha replicato lo stesso CICR all'AFP, precisando anche di non avere accesso alle carceri israeliane dal 7 ottobre 2023.

Il decreto di Katz è stato reso noto poche ore prima di un'udienza della Corte suprema israeliana su una causa intentata nel febbraio 2024 da diverse organizzazioni non governative per i diritti umani e civili che chiedono di consentire al CICR di incontrare i detenuti palestinesi di Gaza e Cisgiordania in carcere.

L'avvocato dello Stato, Ron Rosenberg, ha dichiarato che è stato deciso di autorizzare a partire dai «prossimi giorni» la notifica alla Croce Rossa solo di informazioni come nomi e luoghi di detenzione e solo per i prigionieri non legati a Gaza o a Hamas.

Israele attende ancora la consegna di 13 corpi

Per quanto riguarda la consegna di 13 corpi degli ostaggi ancora nella Strsicia, come parte dell'accordo di cessate il fuoco, l'IDF si aspetta che Hamas ne restituisca quattro nei prossimi giorni, compresi i due che avrebbe dovuto rilasciare ieri sera, prima che tutto precipitasse di nuovo.