Esercito L'arruolamento facilitato fra le minoranze suscita l'ira del ministro della difesa britannico

SDA

12.2.2024 - 13:19

Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha detto che certe iniziative sono «parte di un'agenda politico-ideologica» che «nulla ha a che fare col miglioramento della vita dei soldati» (foto d'archivio).
Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha detto che certe iniziative sono «parte di un'agenda politico-ideologica» che «nulla ha a che fare col miglioramento della vita dei soldati» (foto d'archivio).
Keystone

Basta con gli «eccessi del politicamente corretto» nelle file delle forze armate britanniche. Lo ha detto Grant Shapps, neo ministro della Difesa nel governo Tory di Rishi Sunak.

Ha poi annunciato – in risposta alle rivelazioni di un'inchiesta denuncia del giornale conservatore Sunday Telegraph sulle «assurdità» imputate alla infiltrazioni della «cultura woke» ultra progressista fin nelle linee direttive dei vertici militari del Regno – d'aver disposto «una revisione» sulle attuali linee guida dello stato maggiore in materia di diversità e inclusione.

Shapps ha definito in particolare inammissibile l'intenzione di abbassare gli standard e i controlli di sicurezza preventivi sul reclutamento di effettivi con origini straniere nelle forze di Sua Maestà, attribuita dal Telegraph agli alti comandi per favorire una maggiore presenza delle minoranze etniche fra gli uomini e le donne in divisa. «Non ci sarà alcun indebolimento sui filtri di sicurezza sotto i miei occhi», ha tagliato corto.

Un'agenda politico-ideologica che infuria il ministro

«Noi vogliamo avere persone di ogni background fra i nostri militari», ha assicurato il ministro in premessa, sottolineando ad esempio come non occorra avere necessariamente un'identità «cristiana per apprezzare e rispettare la storia e le tradizioni del Regno Unito».

Ma certe iniziative – ha rimarcato – sono «parte di un'agenda politico-ideologica» che «nulla ha a che fare col miglioramento della vita dei soldati» o l'ampliamento delle loro opportunità. Agenda rispetto alla quale si è dichiarato «furioso», precisando di aver immediatamente «ordinato una revisione complessiva della politica sulla diversità e l'inclusione al ministero della Difesa».

Un altro ministro di spicco, il veterano Michael Gove, gli ha fatto eco sostenendo alla BBC che «il politically correct non deve impattare sulla capacità di difendere i nostri confini».