Regno UnitoLa sfida scozzese per un secondo referendum approda alla Corte Suprema
SDA
11.10.2022 - 13:03
Prima udienza oggi, martedì, di fronte alla Corte Suprema del Regno Unito, per l'iniziativa legale della first minister scozzese Nicola Sturgeon per cercare di ottenere un improbabile via libera a un secondo referendum sulla secessione della Scozia, dopo quello perso nel 2014.
Keystone-SDA
11.10.2022, 13:03
11.10.2022, 13:05
SDA
L'istanza della leader degli indipendentisti dello Scottish National Party (Snp), annunciata mesi fa, è stata argomentata davanti a un collegio di 5 giudici supremi dall'avvocato generale dello Stato di Edimburgo, Dorothy Bain. Mentre sul fronte avverso l'ufficio dell'attorney general del Regno sostiene le ragioni del no a nome del governo Tory britannico, guidato ora da Liz Truss.
La first minister e i suoi – come ribadito ieri a conclusione del congresso annuale dell'Snp, svoltosi ad Aberdeen – chiedono che il referendum bis possa essere convocato con il solo voto favorevole del parlamento locale di Edimburgo, dove l'Snp ha la maggioranza.
Il governo Truss – che ha ripetutamente risposto picche a qualunque idea di rivincita referendaria per ora e per il prossimo futuro, ricordando come l'accordo in base al quale il risultato della consultazione del 2014 sarebbe stato considerato da tutti valido per «questa generazione» – si oppone invece categoricamente, rivendicando in base alla prassi e a tutti i precedenti il diritto delle istituzioni centrali di Londra d'avere l'ultima parola.
Gli indipendentisti scozzesi fanno leva su un punto formale, sostenendo che il referendum tecnicamente sarebbe «consultivo», quindi senza valore legale automatico per il Regno (anche se un suo ipotetico epilogo positivo avrebbe inevitabilmente effetti politici diretti sull'unità del Paese). Ma gli esperti dubitano in maggioranza che la Corte Suprema possa accettare questa impostazione al momento del verdetto, destinato comunque a richiedere tempo.