Eric Drouet, camionista e leader emblematico dei gilet gialli francesi, esce di prigione dopo il nuovo fermo e lancia accuse al governo e alla polizia.
L'arresto di Drouet ieri sera, mentre si stava recando sugli Champs-Elysees dopo aver dato appuntamento ad altri dimostranti per un'"azione", potrebbe rilanciare la rabbia dei gilet gialli, che sui social gridano all'"operazione politica" e all'"accanimento".
Sabato scorso, diversi gruppi di gilet gialli hanno di nuovo lanciato un appello a manifestare in diversi quartieri di Parigi, nonostante il continuo calo di partecipanti delle ultime settimane. Fra le tante iniziative già annunciate per sabato prossimo - l'8/o appuntamento con la protesta in piazza - un corteo di "donne dei gilet gialli" alle 11.
Drouet, rilasciato oggi pomeriggio, ha detto ai giornalisti che "tutto", nel modo di procedere contro i gilet gialli "è politica": "neppure i poliziotti - ha aggiunto - sono abituati a vedere quello che succede in questa situazione, interrogatori alla presenza di ufficiali, che fanno loro stessi le domande...cose mai viste".
Marine Le Pen denuncia la "violazione sistematica dei diritti politici". Jean-Luc Melenchon, leader della France Insoumise, sulla sponda opposta, grida all'"abuso di potere" da parte di "una polizia politica".
Chiaramente in difficoltà, l'Eliseo ha deciso in queste ore, tre soli mesi dopo aver "voltato pagina" in seguito al caso Benalla, di silurare alcuni dei responsabili di una comunicazione che fa acqua da tutte le parti. Via Sylvain Fort, il nuovo uomo forte, autore dei discorsi del presidente e dell'impostazione generale della comunicazione, che aveva preso il posto del precedente tuttofare, Bruno Roger-Petit. E via anche Barbara Frugier, che prima di occuparsi dei corrispondenti esteri, era responsabile della comunicazione di Macron anche quando il presidente era al ministero dell'Economia.
"Seguiranno altri nomi in uscita", assicurano dalla presidenza, minata da un malumore generale e dalla convinzione che Macron "sente tutto ma non ascolta nulla".
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