Ambiente Giornata mondiale: sit-in e raccolta di firme per il clima

gn, ats

25.3.2022 - 18:01

Nella giornata dello Sciopero Globale per il Clima, gli attivisti per l'ambiente sono scesi in piazza anche in diverse città svizzere. A Zurigo erano diverse centinaia a chiedere un maggior uso delle energie rinnovabili e la rinuncia di nuove centrali a gas.
Nella giornata dello Sciopero Globale per il Clima, gli attivisti per l'ambiente sono scesi in piazza anche in diverse città svizzere. A Zurigo erano diverse centinaia a chiedere un maggior uso delle energie rinnovabili e la rinuncia di nuove centrali a gas.
Keystone

Nella giornata dello Sciopero Globale per il Clima, gli attivisti per l'ambiente sono scesi in piazza anche in diverse città svizzere. A Zurigo erano diverse centinaia a chiedere un maggior uso delle energie rinnovabili e la rinuncia a nuove centrali a gas.

In occasione della giornata mondiale odierna, l'Associazione svizzera per la protezione del clima chiede al Parlamento un piano generale per l'abbandono delle energie fossili con una petizione sottoscritta da oltre seimila persone. Fra di esse figurano personalità come il Premio Nobel Jacques Dubochet, la fisica del clima Sonia Seneviratne e il gruppo indie folk svizzero Black Sea Dahu, ma anche il consigliere agli Stati Ruedi Noser (PLR/ZH) e il consigliere nazionale Stefan Müller-Altermatt (Centro/SO).

La guerra di aggressione di Putin contro l'Ucraina mostra che la Svizzera deve uscire dall'uso delle energie fossili come il gas naturale e il petrolio, scrive in una nota odierna l'Associazione svizzera per la protezione del clima. Negli ultimi decenni il Paese non è riuscito a portare avanti l'espansione delle energie rinnovabili e delle infrastrutture necessarie, osserva con rammarico.

A Zurigo diverse centinaia di persone si sono riunite nel tardo pomeriggio sulla Helvetiaplatz. La crisi climatica e la guerra in Ucraina dimostrano «che dobbiamo finalmente allontanarci dalle energie fossili», hanno detto gli organizzatori, sottolineando che i politici non rispondono agli appelli o addirittura vanno nella direzione sbagliata, per esempio con le nuove centrali a gas promosse dal Consiglio federale.

All'insegna di «Contro le nuove centrali a gas! Per il potenziamento delle energie rinnovabili», hanno poi attraversato il centro città. Alcuni manifesti si riferivano all'invasione russa dell'Ucraina: «Se compri il gas, finanzi la guerra». Altri proponevano: «Abbassa il riscaldamento, mettiti il maglione!» Secondo il movimento di sciopero del clima è evidente che le energie rinnovabili debbano essere «espanse in modo massiccio», anche per il bene della pace. «Solo così è possibile un futuro pacifico e sostenibile», ha detto un oratore.

A San Gallo si è svolta durante la pausa pranzo una manifestazione nel parco della scuola cantonale, con discorsi e musica da vivo. Dana Eisenring, del collettivo Klimastreik St. Gallen, ha detto all'agenzia Keystone-ATS che nella raccolta di sottoscrizioni per l'iniziativa a favore di un fondo per il clima è stato deciso di includere anche le firme di minorenni «per evidenziare la preoccupazione della gioventù».

A Davos (GR) una dozzina di giovani hanno iniziato già di mattina un sit-in per chiedere alla municipalità una politica climatica coerente. Con una petizione regionale, il gruppo Davos Climate Strike chiede al comune di perseguire l'obiettivo di zero emissioni nette di CO2 entro il 2030.

Altri scioperi del clima erano annunciati nel pomeriggio in varie città della Svizzera tedesca. Nella parte francofona, Neuchâtel ha previsto una protesta contro le nuove centrali a gas e l'ampliamento delle centrali esistenti.

gn, ats