Medio Oriente Gli Hezbollah pronti alla guerra con Israele sul fronte nord

SDA

11.10.2023 - 20:30

Un soldato israeliano guida un carro armato verso un'area di sosta vicino al confine con il Libano, mercoledì 11 ottobre 2023.
Un soldato israeliano guida un carro armato verso un'area di sosta vicino al confine con il Libano, mercoledì 11 ottobre 2023.
KEYSTONE

Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani si mostrano sempre più pronti alla guerra aperta con Israele, dando fuoco alle polveri per il terzo giorno consecutivo contro obiettivi nemici lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi. E attendono di capire quali saranno le prossime mosse di Israele contro Hamas e la popolazione di Gaza.

Osservatori libanesi ben informati e vicini a Hezbollah affermano che il movimento sciita potrebbe esser spinto a entrare in guerra con Israele se ci dovesse essere un'invasione massiccia su Gaza.

Finora però la retorica di Hezbollah difensiva si concentra sul fronte libanese: «La Resistenza Islamica sarà ferma nella sua risposta agli attacchi israeliani che colpiscono il nostro Paese e la sicurezza del nostro popolo, soprattutto quando questi attacchi provocano la perdita di martiri», recitava un comunicato del Partito di Dio in riferimento a tre combattenti uccisi lunedì.

E all'indomani dell'arrivo nel Mediterraneo orientale della portaerei americana Gerald R. Ford, il partito armato alleato dell'Iran ha fatto sentire la sua voce proprio contro gli Stati Uniti, accusandoli di sostenere il «terrorismo israeliano» e di essere responsabili, assieme a Israele, «per gli omicidi, i crimini, gli assedi e gli orribili massacri perpetrati contro civili innocenti, inclusi bambini, donne e anziani».

«L'ambasciata resta aperta e funziona normalmente»

In seguito a queste affermazioni, in Libano si sono diffuse notizie della possibile evacuazione del personale dell'ambasciata americana a Beirut ma in serata è arrivata la smentita dalla stessa sede diplomatica. «L'ambasciata resta aperta e funziona normalmente», si legge nel comunicato dei rappresentanti statunitensi in Libano.

E mentre nella capitale libanese e in altre città del Paese salgono i timori per gli effetti devastanti di un possibile conflitto armato con Israele – timori condivisi dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ha invitato le parti ad evitare un allargamento della guerra – per tutta la giornata i media di Hezbollah hanno insistito nel dire che il nemico israeliano è «molto confuso» lungo il fronte nord e che «reagisce in maniera isterica» a quelle che finora appaiono come provocazioni dei miliziani sciiti.

Drone o parapendio dal sud del Libano? «Paranoie»

Alle notizie provenienti da Israele della possibile infiltrazione di un drone o di un parapendio dal sud del Libano nell'Alta Galilea, Hezbollah ha risposto, tramite gli inviati della sua tv al Manar schierati lungo la Linea Blu, che si tratta di «paranoie» dovute allo «stato di panico generalizzato che si respira negli insediamenti del nord della Palestina occupata».

D'altro canto, Israele ha smentito di aver subito le «ingenti perdite» di cui Hezbollah aveva parlato a metà giornata dopo aver lanciato razzi teleguidati contro postazioni di militari israeliani nei pressi dell'insediamento di Avivim.

La tv al Manar ha mostrato in esclusiva il filmato dell'attacco contro tre soldati israeliani che, a quanto mostra il video, riescono a dileguarsi nella boscaglia riparati dietro blocchi di cemento armati eretti lungo la frontiera militarizzata.

Il buio pesto della notte nel profondo sud del Libano, cronicamente senza corrente elettrica a causa della crisi finanziaria che da anni ormai attanaglia il Paese, è stato rischiarato da bombe illuminanti lanciate da Israele lungo ampie zone della Linea Blu.

«Le sirene di allarme torneranno a suonare domattina negli insediamenti israeliani», avverte un commentatore filo-Hezbollah ai microfoni di al-Manar. Così il partito armato libanese, alleato di Hamas e dell'Iran, sembra intenzionato a tenere alta la pressione sul nemico.

SDA