Lotta alla droga Il Cile contro la criminalità dice basta ai narcofunerali

SDA

28.9.2023 - 19:46

Fuochi d'artificio, spari, mobilitazione delle forze dell'ordine, chiusura di scuole e paura, tanta paura per la gente. Questo in sintesi è l'effetto in Cile dei cosiddetti «narcofunerali».

Il Presidente cileno Gabriel Boric parla nel luogo dell'assassinio di Orlando Letelier e Ronni Moffitt a Sheridan Circle a Washington, sabato 23 settembre 2023, durante un evento in memoria dell'assassinio del 21 settembre 1976.
Il Presidente cileno Gabriel Boric parla nel luogo dell'assassinio di Orlando Letelier e Ronni Moffitt a Sheridan Circle a Washington, sabato 23 settembre 2023, durante un evento in memoria dell'assassinio del 21 settembre 1976.
KEYSTONE

Si tratta di cortei organizzati da parenti, amici e membri di bande criminali per rendere l'estremo omaggio ai boss del traffico di stupefacenti.

Sconosciuta in passato, spiega l'avvocato penalista Javier Ahumada, la pratica di celebrare in modo clamoroso e violento il decesso di personaggi legati al narcotraffico «è emersa nel 2000», ed «è cresciuta a dismisura con l'ingresso nel territorio della pasta base di cocaina».

Più di uno al giorno

Le statistiche del ministero dell'Interno confermano il trend: dal maggio 2019 al 28 giugno 2023 si sono svolti in varie località cilene ben 1767 «narcofunerali», con una media di più di uno al giorno.

Questi eventi, soprattutto quando si celebrano nella capitale Santiago o nel suo hinterland per sepolture nel cimitero metropolitano di Los Espejos, trovano eco nei media e nelle reti sociali, e causano gravi problemi di ordine pubblico.

Un esempio fra i tanti quello del 24 aprile scorso, con la sospensione delle lezioni nelle scuole della cittadina di Pedro Aguirre Cerda per il funerale di Moisés Gallardo, 32 anni, «narco» caduto dalla finestra al quinto piano dell'appartamento di Roma, dove viveva agli arresti domiciliari.

Presentato un nuovo disegno di legge

Per dire basta al fenomeno e rispondere alle richieste di maggiore sicurezza dei cittadini che minacciano la popolarità del suo governo, il presidente Gabriel Boric già in giugno aveva impartito disposizioni per la demolizione di almeno 30 «mausolei dei narcotrafficanti» eretti, nella provincia di Santiago, da famigliari e amici di narcos deceduti.

Ed ora, accentuando la pressione su questo settore criminale, ha presentato un disegno di legge per limitare fortemente le modalità (tempi e luoghi) di svolgimento delle esequie dei boss locali dello spaccio di droga.

In una nota il governo ha ricordato che «i funerali dei narcos sono eventi che cercano di esaltare la figura di persone considerate dalle bande criminali veri e propri 'martiri', in cui spesso si sviluppano diversi reati e comportamenti inappropriati».

Va detto che il progetto di Boric gode di un sostegno trasversale in Parlamento, come provano due mozioni in materia, la prima del Partito Socialista e la seconda della destrai di Chile Vamos e del Partito Repubblicano.