Dopo i disordini In Gran Bretagna torna la calma nelle strade, ma resta l'allerta

SDA

8.8.2024 - 20:49

Ieri, mercoledì, in diverse città inglesi, come Londra, Birmingham, Bristol e Newcastle, sono state pianificate delle manifestazioni antirazziste.
Ieri, mercoledì, in diverse città inglesi, come Londra, Birmingham, Bristol e Newcastle, sono state pianificate delle manifestazioni antirazziste.
KEYSTONE

I britannici si sono ripresi le strade dei loro quartieri organizzando la notte scorsa manifestazioni antirazziste pacifiche con migliaia di partecipanti dopo che i gruppi dell'ultradestra avevano promesso sui social media la peggior notte di disordini dall'inizio dei «riots» nel Regno Unito. Ma l'allerta per possibili nuovi scontri non è rientrata.

Il premier laburista Keir Starmer ha avvertito che «non bisogna abbassare la guardia» proprio ora che il vasto dispositivo di migliaia di agenti in più messi in campo contro le frange di estremisti e hooligans, insieme ai tribunali funzionanti a pieno regime per infliggere condanne rapide quanto severe, sembra agire da deterrente.

La minaccia infatti, come emerge dalle informazioni raccolte dalla polizia, resta alta: sono state pianificate dall'ultradestra nuove proteste nei prossimi giorni e per ora i cittadini non possono dormire sonni del tutto tranquilli.

Di questo si è discusso nella nuova riunione del comitato per le emergenze Cobra, la terza convocata da Starmer da lunedì scorso.

Di sicuro la mobilitazione di mercoledì in diverse città inglesi, come Londra, Birmingham, Bristol e Newcastle, verrà ricordata a lungo se si considerano i tanti episodi di solidarietà mostrati nei confronti dei migranti e della comunità musulmana, presi di mira dagli estremisti.

Gente comune, attivisti antifascisti e anche pro Palestina, hanno occupato pacificamente per difenderli sui marciapiedi davanti ai centri per i richiedenti asilo o alle moschee.

La capitale «è sicura e si oppone all'odio»

Il sindaco laburista di Londra Sadiq Khan ha ringraziato quanti hanno preso parte alla mobilitazione e la polizia per aver dimostrato che la capitale «è sicura e si oppone all'odio».

Mentre il comandante di Scotland Yard, Mark Rowley, ha sottolineato come abbia prevalso «l'unità» e annunciato una serie di retate all'alba in alcuni quartieri della metropoli dove sono stati compiuti 10 arresti di estremisti: avevano partecipato ai disordini della settimana scorsa davanti a Downing Street.

«Questi teppisti sono dei delinquenti, qualsiasi insinuazione sul fatto che siano patrioti o abbiano una causa per cui protestano è una sciocchezza», ha detto ancora il capo della Met Police.

Si aggiungono al conto totale dei fermi per i «riots», quasi a quota 500, mentre gli incriminati sono circa 150 e anche oggi sono state inflitte diverse condanne al carcere nei tribunali, una delle quali è stata ripresa dalle telecamere.

La violenza a Belfast allarma l'assemblea legislativa

I casi di violenza non sono comunque finiti a Belfast, nell'Irlanda del Nord, dove cinque persone la notte tra mercoledì e giovedì sono state arrestate, ancora una volta per i disordini organizzati nella città da frange razziste, come accaduto lo scorso fine settimana.

Una situazione allarmante, considerando poi il passato turbolento della provincia del Regno rappresentato dai Troubles, il conflitto fra repubblicani e unionisti conclusosi nel 1998 con l'accordo di pace del Venerdì Santo, e la tensione rimasta ben oltre quella data.

L'assemblea legislativa di Belfast si è riunita appositamente, sospendendo la pausa estiva dei lavori, per discutere delle violenze: la first minister Michelle O'Neill ha sottolineato che «non c'è posto per il razzismo in nessuna forma nella nostra società».

L'unico episodio da segnalare nelle manifestazioni pacifiche ha riguardato un consigliere locale del Labour, Ricky Jones, sospeso dal partito, che è stato arrestato dalla Met Police dopo essere stato ripreso in un video durante un corteo a Walthamstow, nell'est di Londra, in cui diceva nel corso di un breve discorso di tagliare la gola ai «nazifascisti» dell'ultradestra.