Caso simile a Mahsa Iran, il padre conferma la morte cerebrale di Armita

SDA

23.10.2023 - 14:00

Il caso di Armita ricorda per molti versi quello ormai noto di Mahsa Amini. (immagine d'archivio)
Il caso di Armita ricorda per molti versi quello ormai noto di Mahsa Amini. (immagine d'archivio)
Keystone

«Il cervello di Armita in questo momento non funziona e non c'è speranza per la sua guarigione». Lo ha affermato sui social media il padre di Armita Garavand, la 16enne ricoverata in coma dal 1. ottobre dopo avere subito un trauma cranico nella metro di Teheran.

La giovane avrebbe sbattuto la testa durante una lite con una sorvegliante perché non portava il velo.

Il governo di Teheran aveva negato questa versione, dopo che il suo caso aveva suscitato indignazione, affermando che la giovane era svenuta a causa di un calo di pressione.

I media avevano riportato ieri che la morte cerebrale di Armita pareva ormai certa.

Sempre ieri, Teheran aveva informato di temere che il fiume umano di persone potesse tornare a manifestare come già successo durante le proteste di piazza scoppiate dopo la morte di Mahsa «Jina» Amini, la 22enne curda arrestata dalla polizia morale del Paese perché indossava male l'hijab e morta dopo le percosse subite nel centro di reclusione.