Medio Oriente Israele prolunga l'occupazione e il Libano accetta. Stati Uniti e Francia i mediatori

SDA

27.1.2025 - 21:03

l'esercito libanese fatica a dispiegarsi nelle zone più a ridosso della linea di demarcazione e a evitare che i civili entrino in contatto diretto con i militari dello Stato ebraico.
l'esercito libanese fatica a dispiegarsi nelle zone più a ridosso della linea di demarcazione e a evitare che i civili entrino in contatto diretto con i militari dello Stato ebraico.
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Rimane molto alta la tensione nel martoriato sud del Libano dove Israele manterrà la sua occupazione militare per almeno altre tre settimane e dove, per il secondo giorno consecutivo, i militari israeliani hanno ucciso e ferito altri civili libanesi. 

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Hezbollah dal canto suo chiede che lo Stato, ora rappresentato dal neo-eletto presidente Joseph Aoun, già capo dell'esercito e considerato vicino agli Stati Uniti, intervenga per non consentire il proseguimento delle violazioni israeliane.

L'uomo ucciso e i sette feriti di oggi si aggiungono ai 24 morti e gli oltre 134 feriti, tra cui donne e bambini, caduti sotto i colpi israeliani ieri nella prima sanguinosa giornata della nuova escalation, coincisa con la fine dei due mesi concessi a Israele per ritirarsi dal territorio meridionale libanese secondo l'accordo per il cessate il fuoco con Hezbollah entrato in vigore il 27 novembre scorso.

Israele prosegue occupazione militare nelle aree di confine

Con la mediazione degli Stati Uniti e della Francia, Israele ha invece ottenuto l'accettazione formale da parte del dimissionario governo libanese di Najib Mikati di proseguire l'occupazione militare nelle aree a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi almeno fino al 18 febbraio prossimo.

Nel giorno in cui Papa Francesco ha ribadito la sua attenzione al Libano, esprimendo la speranza che «la situazione cambierà in meglio» nel paese, è tornato a parlare in pubblico il nuovo leader di Hezbollah, Naim Kassem.

Privo del carisma e della legittimità del suo predecessore, lo storico leader Hasan Nasrallah, ucciso da Israele lo scorso 27 settembre, Kassem non ha potuto far altro che constatare la decisione israeliana e dei suoi alleati occidentali di rimanere come forza occupante del Libano per altre tre settimane: «Non accetteremo di prolungare la durata del cessate il fuoco», ha detto il leader sciita.

Oltre a ripetere blande minacce a riprendere il conflitto armato con lo Stato ebraico, Kassem ha però affidato ai rappresentanti dello Stato libanese l'incarico di respingere ogni «giustificazione del nemico per prolungare» la sua occupazione militare.

Esercito libanese in difficoltà

E mentre Hezbollah, tramite fonti anonime citate dai media internazionali, ha ammesso che sette dei suoi combattenti sono stati catturati dagli israeliani durante il conflitto scoppiato l'8 ottobre 2023 e interrotto lo scorso 27 novembre, l'esercito libanese fatica a dispiegarsi nelle zone più a ridosso della linea di demarcazione e a evitare che i civili entrino in contatto diretto con i militari dello Stato ebraico.

Militari israeliani sparano su famiglie libanesi

Anche oggi numerosi video circolati sui social media hanno mostrato gli abitanti delle località distrutte del sud cercare di raggiungere le loro case e le loro terre. In molti casi sono stati fermati dai militari libanesi, ma in altri casi i civili sono giunti a tiro dei soldati israeliani che non hanno esitato a più riprese a sparare contro le famiglie.

In uno di questi attacchi, un uomo di mezza età, Musa Alawiye, è stato ucciso mentre guidava un'auto con a bordo la moglie e i figli nella località occupata di Aytarun.

Come si vede dal filmato ripreso in diretta, dall'interno dell'autovettura, da uno dei familiari dell'uomo, un soldato israeliano ha sparato raffiche contro la vettura che fuggiva in retromarcia uccidendo sul colpo l'uomo alla guida.