Celebrazioni In Italia un 25 aprile ancora diviso

ATS

25.4.2019 - 20:58

La manifestazione per la Festa della Liberazione a Milano
La manifestazione per la Festa della Liberazione a Milano
Source: KEYSTONE/EPA ANSA/MATTEO BAZZI

Ancora una volta divisi. Le manifestazioni per il 25 aprile, in diverse città d'Italia, nonostante gli appelli all'unità provenienti da più parti, sono state caratterizzate da contestazioni verso la partecipazione delle comunità ebraiche.

Queste in alcuni casi hanno celebrato separatamente il 74/o anniversario della Liberazione.

«Oggi non è il giorno delle polemiche», aveva detto in mattinata il vicepremier italiano, Luigi Di Maio, a margine della cerimonia nella sinagoga romana di via Balbo: «La Liberazione nazionale è un momento che unisce tante comunità e che deve unire sempre di più, non deve essere un giorno di divisioni, deve essere un giorno di unione».

Ma non è stato così, anche se a Milano – che si è confermato uno dei luoghi più 'caldi' della contestazione – qualcosa è cambiato: il passaggio dei reduci dai lager durante il corteo, riuniti sotto i cartelli dei vari campi, è stato infatti applaudito dai manifestanti pro Palestina che hanno urlato «Siamo tutti antifascisti», in modo inclusivo verso i manifestanti ebrei.

Forti contestazioni invece si sono verificate, sempre a Milano, al passaggio della Brigata Ebraica: «Via i sionisti dal corteo» e «Israele Stato terrorista» sono stati gli slogan usati. Gli esponenti della Brigata hanno risposto cantando 'Bella Ciao'. Ma la Brigata Ebraica a Milano era comunque perfettamente integrata nel corteo ufficiale. Mentre nel secondo troncone, quello dei centri sociali, hanno sfilato gli attivisti per «la liberazione della Palestina» insieme ai 'Bds', le associazioni per il «boicottaggio economico di Israele».

«Anche oggi abbiamo visto una straordinaria risposta della città di Milano a chi cerca di sminuire il valore del 25 aprile. Da qui parte un segnale di speranza per l'intero Paese», ha detto il sindaco, Giuseppe Sala.

Fischi alla Brigata, invece, a Cinisello Balsamo (Milano) da parte di un gruppo di antagonisti, mentre a Trieste si sono tenute celebrazioni separate con l'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi). «Solo chi non conosce la storia, può non sapere qual è stato il contributo della Brigata ebraica nella lotta al nazifascismo», ha scritto il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio.

Anche a Roma però ci sono stati problemi. «Ci abbiamo provato, ringrazio il Partito democratico, i sindacati, a marciare insieme per il 25 aprile ma non è stato possibile», ha affermato la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Comunque in Campidoglio la sindaca Virginia Raggi, i partigiani, la comunità ebraica e i sindacati hanno celebrato insieme.

Il clima però è restato freddo: nessuna stretta di mano tra il presidente dell'Anpi di Roma, Fabrizio De Sanctis, e la Presidente Dureghello. «Il 25 aprile non c'è spazio per i temi di politica interna, così come non c'è per i temi di politica estera e internazionale», ha sottolineato Dureghello riferendosi implicitamente a temi come la questione palestinese, che negli ultimi anni ha diviso Anpi e Comunità ebraica.

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