Italia Italia, Mattarella rieletto presidente della Repubblica

ats

29.1.2022 - 21:45

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
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Sergio Mattarella è stato rieletto alla presidenza della Repubblica italiana per un nuovo mandato di sette anni. Ha ricevuto 759 voti, superando quindi largamente il quorum necessario, fissato a 505 voti. Le prima parole dell'80enne: «Le emergenze richiamano al senso di responsabilità».

Keystone-SDA, ats

Il bis, per la seconda volta nella storia repubblicana. Un plebiscito. Una richiesta corale del Parlamento, quella per Sergio Mattarella, che con 759 voti ed un lunghissimo applauso e standing ovation viene riconfermato presidente della Repubblica dopo l'elezione del 2015.

Stavolta ottiene il sostegno della quasi totalità dell'arco parlamentare incrementando di 94 voti il risultato della prima elezione (665 nel 2015) e diventando il secondo presidente più eletto, dopo Sandro Pertini (832), nella storia della Repubblica.

Mattarella: «Le emergenze richiamano al senso di responsabilità»

Il discorso pronunciato da Sergio Mattarella dopo aver ricevuto da Roberto Fico e Elisabetta Casellati la comunicazione della rielezione è stato molto stringato: «Ringrazio i presidenti della Camera e del Senato per la loro comunicazione».

«Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle regioni per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l'elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento.

«Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l'impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini» ha terminato in maniera lapidaria Mattarella.

La svolta dopo la settima votazione

Chiude all'ottavo scrutinio una partita rimasta in stallo per sei giorni, capace di spaccare coalizioni e consumare fratture insanabili. «Una splendida notizia per gli italiani. Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento», fa sapere il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il via libera arriva dopo un'ennesima notte di travaglio in cui i partiti della maggioranza non riuscivano a trovare il bandolo della matassa. E quando la partita sembrava quasi chiusa per Pier Ferdinando Casini, l'ennesimo stop di Matteo Salvini aveva rimesso tutto in alto mare.

È a quel punto, di fronte al rischio di una nuova paralisi dagli esiti incerti, i leader del partito hanno deciso di sondare la disponibilità del Capo dello Stato. A farsi carico della mediazione con Mattarella è stato Mario Draghi convinto che la rielezione sia l'unica soluzione per la «stabilità del Paese».

Un concetto che gli stessi segretari dei partiti di maggioranza esprimono in diverse telefonate al Presidente della Repubblica. Non solo, un invito ai partiti affinché chiedano a Mattarella di restare arriva anche da Casini.

L'ex presidente della Camera si chiama fuori dalla corsa («chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione»).

La virata di Salvini

Lo snodo è però nella virata di Matteo Salvini che dopo aver proposto una serie di nomi, tutti inaccettabili per lo schieramento avversario, si allinea e dice sì al bis: «Gli italiani non meritano altri giorni di confusione. Riconfermiamo Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi».

Una presa di posizione che sigilla l'intesa e consegna ai capigruppo della maggioranza il mandato di recarsi al Quirinale per chiedere formalmente al Capo dello Stato la disponibilità per un nuovo mandato. «Il presidente si è messo a disposizione», fanno sapere all'uscita.

«Da Mattarella una scelta di generosità»

E subito arriva il ringraziamento dei leader. «Da Mattarella arriva una scelta di generosità», dice il segretario del Partito democratico Enrico Letta, mentre il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sottolinea come solo nella figura del Presidente della Repubblica «si può ritrovare l'unità.

Questo – osserva ancora – è il momento dell'unità e tutti dobbiamo sentirlo come un dovere». Voce fuori dal coro quella di Giorgia Meloni: «Sappiamo tutti che il secondo mandato presidenziale non può diventare una prassi, forzando gli equilibri previsti dalla nostra Costituzione».

Le forze politiche non ne escono indenni

Se l'elezione di Mattarella consente alle forze politiche di uscire dal pantano, lo stato di salute delle coalizioni è messo a dura prova.

Il centrodestra implode. Carlo Nordio il candidato di Fratelli d'Italia (Fdi) ottiene 90 voti, circa 30 in più del numero dei grandi elettori di Fdi.

Salvini viene messo sul banco degli imputati per la gestione della trattativa sul Colle. Il leader prova a ricompattare le truppe e con Giancarlo Giorgetti (per tutto il giorno si rincorrono voci – poi smentite – di sue dimissioni dal governo) chiede un incontro a Mario Draghi per «una nuova fase di governo».

In Forza Italia è un tutti contro tutti, mentre Giorgia Meloni considera archiviata la coalizione così com'era fino ad ora: «Bisogna rifondare il centrodestra daccapo per rispetto delle persone che vogliono cambiare, bisogna ripartire da capo e Fdi si assume questa responsabilità».

Le cose non vanno meglio in casa Cinque Stelle dove i distinguo tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sono ormai evidenti. L'ex premier fa sapere che «ci saranno occasioni per i necessari chiarimenti» e poi annuncia di aver chiesto un incontro a Draghi per siglare «un patto per il Paese».

Le prime reazioni sui social 

Molti riscontri positivi sono apparsi sui social da parte dei principali esponenti politici italiani, e non solo.

Matteo Renzi (Italia Viva) ha postato una foto di Mattarella, augurandogli un buon lavoro.

Enrico Letta (Partito Democratico) si è mostrato particolarmente commosso per la rielezione.

Anche l'ex presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle) ha augurato buon lavoro a Mattarella.

Si è espressa pure la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, congratulandosi per la rielezione e sottolineando che l'Italia può sempre contare sull'Unione Europea.

Non tutte le reazioni sono state però altrettanto gioiose. Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) si è lamentata non tanto di Mattarella ma del fatto che in fondo, secondo lei, una decisione non è stata veramente presa.

Un pensiero simile è stato postato da Carlo Calenda (Azione), con toni ancora più gravi.