GenovaAccertate le cause del crollo del Ponte Morandi
SDA
21.12.2020 - 22:00
Oltre alla corrosione, a determinare il crollo del Ponte Morandi di Genova, sono stati anche «i controlli e le manutenzioni che se fossero stati eseguiti correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il verificarsi dell'evento».
Lo scrivono i periti del giudice per le indagini preliminari (gip) nella relazione sulle cause del crollo del ponte ligure.
Il documento, di circa 500 pagine, è stato redatto nell'ambito del secondo incidente probatorio, quello che deve stabilire le cause del crollo avvenuto il 14 agosto 2018, causando la morte di 43 persone. La procura aveva formulato 40 quesiti a cui gli esperti hanno risposto.
«La mancanza – proseguono – e/o l'inadeguatezza dei controlli e delle conseguenti azioni correttive costituiscono gli anelli deboli del sistema; se essi, laddove mancanti, fossero stati eseguiti e, laddove eseguiti, lo fossero stati correttamente, avrebbero interrotto la catena causale e l'evento non si sarebbe verificato».
Ci sono state altre carenze
Altre cause, secondo i periti del gip sono le «carenze progettuali», la «mancanza di specifiche tecniche adeguate sulle guaine dei cavi e sulle modalità di iniezione», «difetti costruttivi in fase di realizzazione», «carenze di controlli in fase di costruzione da parte della direzione dei lavori e della commissione di collaudo» scrivono i periti.
E, ancora, gli esperti hanno riscontrato una «mancata esecuzione di indagini specifiche necessarie per verificare lo stato dei trefoli dei gruppi primari così come raccomandato dal 1985» e «assenza di interventi di restauro e riparazione che avrebbero dovuto essere eseguiti nel tempo per riparare il tirante difettoso».
Fatale la corrosione al tirante pila 9
«Non sono stati individuati fattori indipendenti dallo stato di manutenzione e conservazione del ponte che possano avere concorso a determinare il crollo, come confermato dalle evidenze visive emerse dall'analisi del filmato Ferrometal», scrivono i periti del gip.
La causa scatenante del crollo del ponte Morandi «è il fenomeno di corrosione a cui è stata soggetta la parte superiore del tirante Sud-lato Genova della pila 9», sostengono i periti del gip Angela Nutini.
«Tale processo di corrosione – proseguono i periti – è cominciato sin dai primi anni di vita del ponte ed è progredito senza arrestarsi fino al momento del crollo determinando una inaccettabile riduzione dell'area della sezione resistente dei trefoli che costituivano l'anima dei tiranti, elementi essenziali per la stabilità dell'opera».
L'ultimo controllo 25 anni prima del crollo
Dal 1993, data dell'ultimo intervento di manutenzione, «non sono stati eseguiti interventi che potessero arrestare il processo di degrado in atto e/o di riparazione dei difetti presenti nelle estremità dei tiranti che, sulla sommità del tirante Sud-lato Genova della pila 9 erano particolarmente gravi», si legge nel documento.
«Il tirante Sud-lato Genova della pila 9 ha mostrato un'evidente e gravissima forma di corrosione nella zona di attacco con l'antenna. La corrosione dei cavi primari ha avuto luogo in zone di cavità e mancata iniezione formatesi nella costruzione del ponte».
«I cavi secondari - concludono i periti - presentavano un grado di corrosione più generalizzato ed ancora più elevato risultando interessati da gravi difetti di iniezione determinati anche dalla inadeguatezza delle guaine metalliche. Si evince come lo stato di manutenzione e di conservazione della parte del viadotto crollato abbia avuto diretta e conclamata influenza sul crollo».
Indicazioni dello stesso Morandi ignorate
«Sono state trascurate negli anni le indicazioni dello stesso ingegner Morandi con particolare riferimento al degrado degli acciai» dei tiranti, sottolineano i periti del gip nella relazione sulle cause del crollo del ponte.
«Il progettista aveva posto attenzione al rischio di corrosione dei cavi. Tali raccomandazioni erano particolarmente importanti e rilevanti tenuto conto della straordinarietà dell'opera. Inoltre, dalle prime verifiche, a breve distanza temporale dall'inaugurazione, sia tecnici del gestore sia lo stesso Morandi avevano evidenziato un già diffuso stato di ammaloramento e proposto modifiche di intervento».
«Limitatamente alle porzioni interessate dal crollo - scrivono i periti - le principali criticità riscontrate sono individuabili nella combinazione di carenze progettuali nei dettagli costruttivi e di difetti di esecuzione che hanno determinato la formazione della cavità nella sommità dell'antenna».
«Va inoltre evidenziata la difformità nella realizzazione delle guaine metalliche rispetto a quanto previsto nel progetto, difformità che ha determinato la scarsa impermeabilità della guaina agli agenti esterni e alla stessa malta di iniezione».
Il crollo del Ponte Morandi in immagini
Crolla il viadotto Morandi a Genova
Immagine dal satellite del ponte Morandi a Genova.
Immagine: Keystone
Per ragioni di sicurezza, i pompieri di Genova hanno temporaneamente interrotto il loro lavoro sotto una delle due parti ancora in piedi del ponte.
Immagine: Keystone
Il pilone, a ridosso di abitazioni che sono ormai state evacuate, fa rumori diversi da quelli sentiti negli ultimi giorni, ha rivelato il portavoce dei pompieri Luca Cari lunedì alla Deutsche Presse-Agentur.
Immagine: Keystone
Gli abitanti di queste case non possono dunque più tornare a casa per recuperare gli oggetti personali.
Immagine: Keystone
Secondo i media, già da febbraio si sapeva che i cavi del ponte Morandi erano corrosi dalla ruggine.
Immagine: Keystone
Nel 1979, l'ingegnere che ha progettato il ponte che è crollato a Genova aveva già messo in guardia circa i pericoli della corrosione. Il ponte che porta il suo nome deve essere oggetto di operazioni di manutenzione regolari, aveva scritto Riccardo Morandi in un articolo, di cui le reti RAI hanno diffuso diversi estratti la scorsa domenica.
Immagine: Keystone
È di 35 morti il bilancio parziale delle vittime del crollo di una parte del ponte Morandi sull'autostrada A10 a Genova. Almeno sedici persone sarebbero ferite in modo grave. I vigili del fuoco hanno estratto quattro persone vive e sono tuttora alla ricerca di una decina di dispersi.
Immagine: dpa
"Andremo fino in fondo per accertare le responsabilità di questo disastro immane", ha scritto il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini.
Immagine: dpa
"Si sono attivati i tecnici di Autostrade per verificare la tenuta del resto del ponte", ha reso noto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, a margine del Comitato operativo in corso a Roma.
Immagine: dpa
Stando alle prime informazioni, a provocare il disastro sarebbe stato un cedimento strutturale, mentre sulla zona si stava abbattendo un violento nubifragio.
Immagine: dpa
Sul ponte erano in corso lavori di consolidamento della soletta e, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione, hanno indicato Autostrade per l'Italia.
Immagine: dpa
Sulla A10 Genova-Savona è stato chiuso il tratto tra il bivio A7 Milano-Genova e Genova Aeroporto in entrambe le direzioni. Rallentato anche il traffico ferroviario.
Immagine: dpa
Il viadotto Polcevera dell'autostrada A10 attraversa il torrente Polcevera, a Genova, tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano.
Immagine: dpa
Le immagini aeree riprese dai vigili del fuoco confermano che le campate del ponte Morandi crollate al suolo hanno investito in prevalenza l'area del torrente Polcevera e la ferrovia, colpendo, tra gli edifici sottostanti, il centro Amiu e un'altra palazzina.
Immagine: dpa
Sono rimaste in piedi, invece, le campate laterali del viadotto che sovrastano, oltre ad Ansaldo Energia, almeno quattro grandi condomini con decine e decine di appartamenti.
Immagine: dpa
Il ponte Morandi aveva una lunghezza di 1182 metri, un'altezza al piano stradale di 45 metri e 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza.
Immagine: dpa
Venne edificato con una struttura mista: cemento armato precompresso per l'impalcato e cemento armato ordinario per le torri e le pile.
Immagine: dpa
I residenti sfollati aspettano di recuperare i loro averi dalle case da cui sono stati evacuati, nella zona attorno al crollo del viadotto.
Immagine: Keystone
Sabato 18 agosto è stata proclamata giornata di lutto nazionale per le vittime di Genova. Il bilancio è salito a 43 morti.
Immagine: Keystone
Il giorno del dolore: sabato 18 agosto, in una sala del centro espositivo di Genova, si sono svolti i funerali di Stato per 19 delle 43 persone rimaste uccise nel crollo del ponte Morandi.
Immagine: Keystone
Nella notte tra domenica e lunedì, sono stati uditi scricchiolii porvenienti dal moncone est del ponte Morandi. Per questo motivo, in via precuazionale, sono state interrotte le operazioni di recupero degli effetti personali degli oltre 600 sfollati delle case coinvolte nel crollo.
Immagine: Keystone
Nel frattempo, Autostrade per l'Italia si è detta pronta a ricostruire un nuovo ponte in acciaio in otto mesi.
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Crolla il viadotto Morandi a Genova
Immagine dal satellite del ponte Morandi a Genova.
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Per ragioni di sicurezza, i pompieri di Genova hanno temporaneamente interrotto il loro lavoro sotto una delle due parti ancora in piedi del ponte.
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Il pilone, a ridosso di abitazioni che sono ormai state evacuate, fa rumori diversi da quelli sentiti negli ultimi giorni, ha rivelato il portavoce dei pompieri Luca Cari lunedì alla Deutsche Presse-Agentur.
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Nel 1979, l'ingegnere che ha progettato il ponte che è crollato a Genova aveva già messo in guardia circa i pericoli della corrosione. Il ponte che porta il suo nome deve essere oggetto di operazioni di manutenzione regolari, aveva scritto Riccardo Morandi in un articolo, di cui le reti RAI hanno diffuso diversi estratti la scorsa domenica.
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Sul ponte erano in corso lavori di consolidamento della soletta e, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione, hanno indicato Autostrade per l'Italia.
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Sono rimaste in piedi, invece, le campate laterali del viadotto che sovrastano, oltre ad Ansaldo Energia, almeno quattro grandi condomini con decine e decine di appartamenti.
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Il ponte Morandi aveva una lunghezza di 1182 metri, un'altezza al piano stradale di 45 metri e 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza.
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Venne edificato con una struttura mista: cemento armato precompresso per l'impalcato e cemento armato ordinario per le torri e le pile.
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I residenti sfollati aspettano di recuperare i loro averi dalle case da cui sono stati evacuati, nella zona attorno al crollo del viadotto.
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Sabato 18 agosto è stata proclamata giornata di lutto nazionale per le vittime di Genova. Il bilancio è salito a 43 morti.
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Il giorno del dolore: sabato 18 agosto, in una sala del centro espositivo di Genova, si sono svolti i funerali di Stato per 19 delle 43 persone rimaste uccise nel crollo del ponte Morandi.
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Nella notte tra domenica e lunedì, sono stati uditi scricchiolii porvenienti dal moncone est del ponte Morandi. Per questo motivo, in via precuazionale, sono state interrotte le operazioni di recupero degli effetti personali degli oltre 600 sfollati delle case coinvolte nel crollo.
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Nel frattempo, Autostrade per l'Italia si è detta pronta a ricostruire un nuovo ponte in acciaio in otto mesi.