AfghanistanKabul nelle mani dei Talebani, Ghani lascia il Paese
SDA
15.8.2021 - 20:55
Kabul è nelle mani dei talebani che hanno annunciato la rinascita dell'Emirato Islamico, mentre il presidente Ashraf Ghani fuggiva in Tagikistan.
Keystone-SDA
15.08.2021, 20:55
15.08.2021, 21:02
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I talebani hanno assicurato di essere entrati in città per garantire la sicurezza, ma Kabul è immediatamente finita nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga, sparatorie segnalate in città e l'aeroporto «sotto tiro». L'ipotesi circolata in mattinata di un governo di transizione con a capo l'ex ministro dell'Interno Ali Ahmad Jalali è immediatamente evaporata con l'occupazione del palazzo presidenziale. Mentre diplomatici e civili stranieri prendevano d'assalto l'aeroporto della capitale, dove alcuni Paesi come gli Stati Uniti hanno assicurato che manterranno una rappresentanza diplomatica.
Riunioni di emergenza per analizzare la situazione sono state attivate in molti paesi occidentali, mentre la Nato ha sottolineato che la soluzione politica in Afghanistan è «più urgente che mai». Ma gli Usa, travolti dalle polemiche e accusati di aver scatenato l'escalation talebana, hanno continuato a difendere la loro politica di ritiro delle truppe.
Il timore è un salto indietro di 20 anni. «Osserviamo completamente scioccati mentre i talebani prendono il controllo dell'Afghanistan. Sono profondamente preoccupata per le donne, le minoranze e i difensori dei diritti umani», ha scritto l'attivista e premio Nobel per la pace pakistana, Malala Yousafzai.
I talebani hanno assicurato di essere cambiati, e che stavolta rispetteranno i diritti delle donne e consentiranno loro l'accesso all'istruzione. Ma sono in pochi a crederci. E lo dimostra la fuga in massa da Kabul. Migliaia di persone si sono messe in strada, a piedi o in auto, alla ricerca di una via di fuga. Centinaia di afgani hanno raggiunto la Porta dell'Amicizia nella città di Chaman, al confine con il Pakistan.
Totale il caos all'aeroporto, con la gente sulle piste pur di riuscire a salire sugli aerei e lasciare il paese. Di fronte all'emergenza, i voli commerciali sono stati sospesi, mentre restano operativi gli aerei militari, impegnati nelle procedure di evacuazione degli stranieri.
Non è ancora definito quale sarà il futuro del Paese. Ma da tutto il mondo è arrivato l'appello alla pace e alla ricerca di una soluzione negoziata. A partire da Papa Francesco, che si è unito «all'unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan. Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo».