Kosovo Kosovo: le forze speciali si ritirano dal nord

Le forze speciali della polizia kosovara (Rosu) nel pomeriggio di martedì si sono ritirate dal nord del Kosovo, dove in mattinata hanno compiuto – stando alle autorità di Pristina e alla Kfor – una operazione contro corruzione e criminalità.

Lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic. A suo avviso ciò è avvenuto dopo che dall'Occidente sono giunte critiche a un eccessivo uso della forza. Parlando al parlamento di Belgrado, dove ha seguito la seconda giornata di dibattito sulla questione del Kosovo, Vucic ha precisato che in totale gli arresti effettuati sono stati 28, 19 dei quali hanno riguardato agenti della polizia kosovara – 11 di etnia serba, sette di etnia albanese e un bosniaco.

Il numero di 19 agenti arrestati è stato confermato a Pristina dal comando della polizia del Kosovo, che ha parlato di 11 serbi, quattro albanesi e quattro bosniaci. Tra le persone arrestate anche due dipendenti russi della missione dell'ONU (Unmik), uno dei quali è stato successivamente rilasciato.

Miradije Kelmendi, direttore dell'ispettorato di polizia a Pristina, ha riferito che tutti gli arrestati sono sospettati di reati di corruzione, contrabbando di merci, abuso d'ufficio e partecipazione a organizzazione criminale.

Vucic e l'intera dirigenza serba ritengono che il contrasto al crimine sia stato solo un pretesto per intimidire la popolazione serba del nord e ribadire il controllo di Pristina sulla regione abitata in larga maggioranza da serbi.