BalcaniIl Kosovo: «La Serbia riconosca i crimini commessi»
SDA
13.2.2021 - 20:05
La Serbia deve riconoscere i crimini commessi in Kosovo nel conflitto armato di fine anni Novanta. Lo chiede la presidente del Parlamento di Pristina Vjosa Osmani.
La nuova richiesta a Belgrado è giunta alla vigilia del voto anticipato di domani in Kosovo da Osmani, che oltre a essere presidente del parlamento è anche capo di stato ad interim in sostituzione del presidente Hashim Thaci, arrestato per crimini di guerra e detenuto all'Aja.
Intervistata alla Cnn, Osmani – come riferito dai media serbi – ha tra l'altro ricordato gli anni della sua adolescenza trascorsi a Mitrovica, con i serbi che non consentivano ai kosovari di parlare nella loro lingua (l'albanese), di andare a scuola, e dove i suoi genitori persero il lavoro solo a causa della loro nazionalità, in una situazione di apartheid durata dal 1989, anno dell'avvento al potere di Slobodan Milosevic, fino al 1999, quando la Nato intervenne ponendo fine alla guerra.
A una domanda sui crimini subiti anche dai serbi, per i quali alcuni ex leader Uck sono stati arrestati e sono detenuti all'Aja, Osmani ha parlato di 'fatti incomparabili', sostenendo che non vi può essere parità morale con quanto fatto dai serbi. L'unica verità su quanto avvenuto in Kosovo, ha detto, è che la Serbia ha commesso un genocidio e crimini di guerra e contro l'umanità.
Vjosa Osmani partecipa alle elezioni di domani in Kosovo con una lista affiliata al movimento nazionalista di sinistra 'Autodeterminazione' (Vetevendosje, VV) di Albin Kurti, dato favorito dai sondaggi.