E Maduro? L'Argentina e l'Uruguay riconoscono González presidente del Venezuela

SDA

2.8.2024 - 16:58

Continuano in Venezuela le proteste contro la proclamazione di Nicolas Maduro come presidente eletto.
Continuano in Venezuela le proteste contro la proclamazione di Nicolas Maduro come presidente eletto.
Keystone

Il governo dell'Argentina e quello dell'Uruguay riconoscono l'oppositore Edmundo González Urrutia come presidente eletto del Venezuela. Lo riferiscono sui social i rispettivi ministri degli Esteri, Diana Mondino e Omar Paganini.

«A diversi giorni dalla pubblicazione dei verbali elettorali ufficiali del Venezuela» da parte delle opposizioni «possiamo tutti confermare, senza dubbio, che il legittimo vincitore e presidente eletto è Edmundo González», ha scritto Mondino.

La decisione segue quella analoga degli Stati Uniti che con il segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno riconosciuto la presenza di «prove schiaccianti» del fatto che González Urrutia «abbia ottenuto la maggioranza dei voti».

All'indomani della contestata proclamazione di Nicolas Maduro come presidente eletto – avvenuta senza la pubblicazione di documenti ufficiali da parte delle autorità – le opposizioni hanno lanciato una piattaforma in cui hanno pubblicato le immagini dei verbali delle urne, scattate al termine degli scrutini, che mostrerebbero un netta vittoria di González.

Dati, firmati anche dai rappresentanti di lista del Partito socialista unitario di venezuela (Psuv), che il Consiglio nazionale elettorale (Cne) continua a non voler mostrare nonostante le pressioni internazionali.

Pure l'Uruguay riconosce 

L'Uruguay riconosce Edmundo González Urrutia come legittimo vincitore delle elezioni in Venezuela. Lo ha reso noto il governo di Montevideo. 

«In base a prove schiaccianti, è chiaro per l'Uruguay che Edmundo Gonzalez Urrutia ha ottenuto la maggioranza dei voti nelle elezioni presidenziali venezuelane. Ci auguriamo che la volontà del popolo venezuelano venga rispettata», ha scritto sui social il ministro degli Esteri Omar Paganini.