Guerra in Medio Oriente Israele stringe la morsa su Rafah, evacuate nuove zone

SDA

11.5.2024 - 20:53

Campo profughi palestinese visino a Rafah
Campo profughi palestinese visino a Rafah
Keystone

Israele penetra ancora più a fondo a Rafah, facendo evacuare altri quartieri della parte orientale della città, più vicini al centro, verso Mawasi sulla costa.

Ma il conflitto con Hamas si sta riaccendendo anche al nord, in particolare a Zeitun ma anche a Jabalya e Beit Lahia dove l'esercito ritiene che i terroristi stiano «riscostruendo le loro capacità» offensive: in vista di nuovi combattimenti nell'area, l'Idf ha quindi invitato anche i civili di queste aree a sportarsi in questo caso verso Gaza City.

È la dimostrazione che Israele «vuole continuare a massacrare i palestinesi», ha reagito la fazione islamica.

La nuova stretta dell'Idf sulla città più a sud della Striscia è arrivata in mattinata quando il portavoce in arabo dell'esercito, Avichai Adraee, ha chiesto alla popolazione di altri quartieri – oltre a quelli già sfollati e controllati dai soldati israeliani la scorsa settimana – di lasciare le loro abitazioni per raggiungere la cosiddetta «zona umanitaria» di Mawasi.

Le indicazioni sono state annunciate con volantini, sms e chiamate telefoniche che segnalavano le nuove zone da evacuare: i campi di Shaboura e i quartieri di Geneina e Khirbat al-Adas. Secondo il portavoce militare sono finora circa 300mila i palestinesi che hanno lasciato le zone a rischio della città.

«Vi trovate in un'area di combattimenti pericolosi»

Lo stesso è accaduto a nord della Striscia dove l'appello a lasciare ha riguardato i residenti di Jabalya e Beit Lahiya. «Vi trovate in un'area di combattimenti pericolosi», ha detto Adraee ai palestinesi. «Hamas – ha spiegato – sta cercando di ricostruire le sue capacità nella zona e per questo l'Idf opererà con forza contro le organizzazioni terroristiche».

A Zeitun, sempre nel nord, ci sono stati duri «combattimenti ravvicinati» tra soldati e miliziani di Hamas e delle altre fazioni armate palestinesi. «Numerosi – ha detto l'esercito – i terroristi eliminati e in una clinica sono state scoperte grandi quantità di armi».

Continuano i lanci di razzi

Continuano inoltre i lanci di razzi – quattro nelle ultime ore – dalla Striscia sul valico di Kerem Shalom da cui transitano per le ispezioni di sicurezza i camion degli aiuti per la popolazione civile a Gaza, mentre l'agenzia palestinese Wafa ha riferito della morte di «decine di civili» in raid israeliani su varie parti dell'enclave.

Al 218esimo giorno di guerra, a Tel Aviv sono intanto tornate in piazza le famiglie degli ostaggi per chiedere con forza al governo un accordo per riportare a casa «i vivi e i morti» senza ulteriori indugi.

Il video con un ostaggio poi morto

Molte le critiche al premier Benyamin Netanyahu accusato di non volere l'intesa, mentre Hamas alimenta la loro angoscia con lo stillicidio di video: prima ha diffuso le immagini dell'ostaggio Nadav Popplewell di 51 anni, rapito nel kibbutz di Nirim il 7 ottobre insieme alla madre, Anna Perry, poi liberata.

Il breve filmato si chiudeva con un macabro punto interrogativo. Ma poco dopo, in un altro video, la fazione islamica ne ha annunciato la morte attribuendola – tramite Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas – «alle ferite riportate in un raid israeliano sulla Striscia un mese fa». Ma in Israele non c'è alcuna conferma di queste circostanze.