Olimpiadi invernali L'India boicotta l'apertura dei Giochi di Pechino

SDA

4.2.2022 - 11:20

Qi Fabao mentre porta la fiamma olimpica
Qi Fabao mentre porta la fiamma olimpica
Keystone

L'India non è presente oggi alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi Invernali di Pechino e non lo sarà neppure a quella conclusiva.

Lo ha annunciato il ministero agli Esteri di Delhi, dopo avere scoperto che Qi Fabao, ufficiale coinvolto negli scontri mortali del 2020 nella valle himalayana di Galwan, è stato uno dei tedofori.

Il nome di Fabao, gravemente ferito negli scontri di Galwan e definito «eroe», figura nell'elenco dei 1200 tedofori, pubblicato sui media cinesi. Dopo che Arindam Bagchi, il portavoce del ministero agli Esteri, ha reso nota la decisione del governo, definendo «deplorevole» la scelta di Pechino, Doordarshan, la televisione pubblica indiana, ha annunciato che non trasmetterà la diretta degli eventi.

Nell'estate del 2020 militari indiani e cinesi che presidiano il confine himalayano nell'area del Ladak indiano si sono scontrati violentemente per la prima volta dopo una tregua di 45 anni: l'India ha dichiarato di avere perso almeno venti soldati, mentre la Cina non ha mai ammesso ufficialmente perdite.

Dopo gli scontri entrambe le parti hanno rafforzato la loro presenza nell'area, dove la tensione resta altissima, anche per lo stallo dei ripetuti incontri tra militari ad altissimo livello dei due Paesi. L'India aveva garantito il suo sostegno alle Olimpiadi invernali e ai Giochi Paralimpici di Pechino lo scorso novembre, durante il 18esimo incontro tra i ministri agli Esteri di Russia India e Cina.