Penisola arabica L'Oman offre posti di lavoro per sedare le proteste

SDA

27.5.2021 - 20:29

Già dieci anni fa Sohar era stata teatro di proteste (foto d'archivio).
Già dieci anni fa Sohar era stata teatro di proteste (foto d'archivio).
Keystone

Insolite manifestazioni contro il carovita scoppiate in Oman, sultanato arabo sull'Oceano Indiano, hanno indotto il sultano Haytham ben Tareq a ordinare all'esercito di avviare l'arruolamento di 30 mila persone, offrendo loro posti di lavoro nell'istituzione militare.

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Si tratta della prima seria sfida di politica interna di fronte all'autorità del sultano ben Tareq, in carica da un anno e mezzo dopo esser subentrato al sultano Qabus. I media governativi hanno definito «sabotatori» i manifestanti che hanno preso parte alle manifestazioni nei giorni scorsi.

L'Oman, alleato dell'Arabia Saudita e avamposto occidentale nella regione, era stato scosso nei giorni scorsi da inediti scontri tra polizia e cittadini, scesi in piazza nella città settentrionale di Sohar, per protestare contro disoccupazione e carovita in un Paese solitamente ai margini di tumulti di natura socio-economica e politica.

Il sultanato, che storicamente svolge il ruolo di mediatore nelle contese regionali, era stato segnato da proteste anti-governative dieci anni fa, nel febbraio del 2011, nel contesto delle rivolte nei vari Paesi arabi. Anche allora Sohar era stato l'epicentro delle manifestazioni che si erano poi allargate alla capitale Mascate e agli altri centri minori.

Ma l'allora sultano Qabus, deceduto nel gennaio del 2020, era riuscito a sedare le proteste dispensando bonus agli stipendi, promettendo la creazione di 50 mila posti di lavoro e avviando riforme non strutturali che avevano coinvolto il potere esecutivo, tradizionalmente privo di reali poteri in mano invece ai vertici della famiglia sultanale.

32'000 posti di lavoro nel corso del 2021

Come riportano oggi i media locali e regionali, il sultano oggi ha ordinato al Ministero della Difesa e ad altre istituzioni governative di creare 32'000 posti di lavoro nel corso del 2021. La popolazione locale conta quattro milioni e mezzo di abitanti, di cui il 40% sono stranieri.

Come altri Paesi della regione, l'Oman vive in uno stato di crisi economica aggravata dalla pandemia e dal calo del prezzo del petrolio. Il Fondo monetario internazionale afferma che il prodotto interno lordo si è contratto di più del 6% rispetto all'anno scorso e che il debito pubblico è salito del 20% in due anni. In un Paese che si basa sull'uso di manodopera per lo più straniera, la disoccupazione è al 10%.