USA 2024 Vittoria di Trump: l'UE serra i ranghi, Orban e i sovranisti esultano

SDA

7.11.2024 - 08:18

Eccolo, il peggiore degli incubi, materializzarsi poco le sette della mattina di un cupo mercoledì: l'Europa dopo i 4 anni dell'era Biden si ritrova al punto di partenza, o forse peggio. 

Donald Trump in un'immagine d'archivio.
Donald Trump in un'immagine d'archivio.
KEYSTONE

Keystone-SDA

Si ritrova con un Donald Trump che non ha risparmiato i suoi strali contro Bruxelles nella sua campagna elettorale e che, a gennaio, arriverà alla Casa Bianca mentre l'Ue cerca ancora il bandolo nella matassa nella gara per la competitività globale.

Il ritorno di Trump si configura come un terremoto. Dal sostegno all'Ucraina e alla Nato alla strategia del de-risking con la Cina, fino ai partenariati commerciali e tecnologici che con i Democratici al potere erano ripresi a marciare: tutto, ora, potrebbe cambiare.

Orban, più stretto alleato di Trump in Europa, esulta

Per i leader europei, oltre al danno c'è la beffa. Giovedì e venerdì ad attenderli, alla Puskas Arena di Budapest, c'è il più stretto alleato di Trump in Ue: Viktor Orban.

L'esultanza del premier magiaro e di tutto il sovranismo europeo è stata totale. «Una vittoria necessaria al mondo», ha twittato Orban mentre Trump non aveva ancora finito il suo primo discorso da presidente eletto in Florida.

Ma a celebrare «The Donald» sono stati tutti i Patrioti per l'Europa: da Matteo Salvini all'olandese Geert Wilders, fino a Marine Le Pen, che ha parlato di «nuova era politica».

Al Parlamento europeo qualcuno ha persino indossato il simbolico cappellino con la scritta «Maga», mentre le audizioni dei commissari in pectore, seppur con meno serenità rispetto ai primi candidati, sono proseguite senza scossoni.

Si congratulano tutti con Trump

Da tutte le cancellerie europee, nel giro di una manciata di ore, sono arrivate puntuali le congratulazioni per il nuovo alleato americano nel segno della «storica» amicizia transatlantica.

Emmanuel Macron si è detto pronto a lavorare con Trump «con rispetto e ambizione». Ursula von der Leyen, in uno nuovo scatto della sua Realpolitik, si è congratulata «vivamente» per la vittoria del repubblicano invitandolo a lavorare «ad un'agenda transatlantica forte».

Cambiano le carte in tavola

Donald Trump sarà il convitato di pietra del duplice vertice che avrà luogo a Budapest: prima la riunione della Comunità Politica europea, poi il Consiglio europeo informale tutto incentrato sui rapporti di Mario Draghi, che illustrerà il suo lavoro.

L'Ue ferita è pronta a riorganizzarsi. Subito dopo la consacrazione di Trump, Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno parlato di uno «stretto coordinamento» e di un lavoro per «un'Europa forte e coesa».

Il ritorno di Trump cambia le carte in tavola anche all'Eurocamera, con il Ppe che ha meno margini di manovra per eventuali maggioranze con chi, come i sovranisti, hanno in uno come Trump il loro riferimento.

«Giorno buio, ha vinto un progetto xenofobo e autoritario»

Non a caso ai festeggiamenti dei Patrioti ha fatto seguito una certa freddezza dei Popolari e una misurata soddisfazione di chi, come Fratelli d'Italia, a Bruxelles vuole fare da raccordo tra i filo-Ue e le destre estreme. «E' un giorno buio, ha vinto un progetto xenofobo e autoritario», è stata invece la trincea issata dai Socialisti.

Sempre a Bruxelles, questa volta sul lato Nato, il ritorno di Trump è stato accolto in un mix di sano realismo e ansia da panico.

Il rapporto del tycoon con l'Alleanza durante il suo primo mandato è stato a dir poco burrascoso ma, viene spiegato, «le aspettative questa volte sono gestite meglio».

L'Ucraina è preoccupata

Sul fronte ucraino, all'Alleanza Atlantica stemperano il pessimismo osservando come «Trump non ami perdere». Mark Rutte è stato il primo leader dopo Orban a congratularsi con Trump. Non è un caso. La Nato è pronta a tendere la mano al tycoon, convinta che l'Ue debba fare di più. Ora però, viene sottolineato, non si tratta più di un'ipotesi, «ma di un assioma».

Intanto, Volodymyr Zelensky ha reso noto che volerà giovedì a Budapest per partecipare alla riunione della Comunità politica europea su invito proprio del premier ungherese Viktor Orban, presidente di turno del semestre Ue.