Stati UnitiLa scure di Trump sull'Europa: «Imporremo dazi al 25%», gold card da 5 milioni di dollari. Show di Musk sui tagli
SDA
26.2.2025 - 21:46
Il presidente Donald Trump ha elencato tutti i risultati raggiunti durante il primo mese di presidenza, inclusi quelli sui migranti illegali.
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La scure di Donald Trump si abbatte sull'Europa. «Abbiamo deciso: imporremo dazi al 25% sulle auto e altre cose», ha annunciato il presidente americano durante il primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione in cui è andato in scena lo show di Elon Musk incentrato sui tagli alla spesa pubblica.
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26.02.2025, 21:46
27.02.2025, 08:11
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I dettagli della stangata all'Europa non sono ancora chiari. «Saranno annunciati a breve», ha precisato Trump, avvertendo anche Canada e Messico che sui dazi «non intende fermarsi». Per i due Paesi vicini degli Stati Uniti scatteranno il 2 aprile.
L'Ue, ha spiegato The Donald, «è un caso diverso. Siamo onesti: è stata formata per fregarci e hanno fatto un buon lavoro in questo, ma ora ci sono io alla presidenza». Pur ribadendo il suo «amore» per i Paesi europei, Trump ha denunciato un deficit commerciale eccessivo pari a 300 miliardi di dollari e osservato come una loro ritorsione potrebbe non avere successo.
«Possono provarci ma noi – ha minacciato – possiamo non comprare più e se accade questo vinciamo».
Elenco dei risultati raggiunti durante il primo mese di presidenza
L'affondo di Trump contro l'Ue è arrivato durante la prima riunione del presidente con i suoi ministri, apertasi con un preghiera. Il tycoon ha quindi preso la parola ed elencato tutti i risultati raggiunti durante il primo mese di presidenza, inclusi quelli sui migranti illegali, per i quali oltre alle deportazioni è ora prevista, «per motivi di sicurezza», l'iscrizione a un registro nazionale accompagnata dalle impronte digitali.
Gleason alla guida del Doge, Musk, «dipendente speciale»
Il primo e l'unico a prendere la parola oltre a Trump è stato Musk, volto del Dipartimento per l'efficienza del governo di cui però non è ufficialmente alla guida.
La leader, ha chiarito la Casa Bianca, è ufficialmente Amy Gleason, mentre Musk è solo «un dipendente speciale» dell'amministrazione. Il miliardario, non eletto e non confermato dal Senato, ha comunque partecipato alla riunione di governo in virtù del ruolo al Doge, e ovviamente non solo di quello. Il presidente lo ha difeso a spada tratta dalle critiche, pur riconoscendo che alcuni ministri «sono un po' in disaccordo» con il suo primo alleato.
Musk ha esordito illustrando l'operato e la missione del Doge nel tentativo di allentare le polemiche scatenate dalla sua mail ai 2,3 milioni di dipendenti pubblici per chiedere spiegazioni sul loro lavoro.
«L'obiettivo è affrontare il deficit. Se non lo facciamo, gli Stati Uniti andranno in bancarotta», ha avvertito senza giri di parole il «first buddy», sottolineando che l'obiettivo è risparmiare quattro miliardi di dollari al giorno.
Elon Musk, il «dipendente speciale» del Doge, ma non la sua guida ufficiale.
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Una cifra da centrare con i tagli, anche del personale. Si inserisce in questa cura dimagrante shock la richiesta inviata dalla Casa Bianca alle agenzie governative di prepararsi a significative riduzioni dei dipendenti con piani di riorganizzazione da presentare entro il 13 marzo. I tagli – è specificato nella comunicazione inviata – scatteranno in estate e consentiranno, secondo le stime che circolano nel governo, importanti risparmi.
Le gold card, da 5 milioni di dollari
Per sanare i conti pubblici Trump ha deciso anche il lancio dei visti d'oro: costeranno cinque milioni di dollari ognuno e porteranno «nel nostro Paese i ricchi, che investiranno e pagheranno le tasse qui».
Le gold card – «delle green card plus che aprono la strada alla cittadinanza» – saranno disponibili in due settimane e, secondo il presidente, saranno acquistate anche dalle aziende americane che vogliono assumere lavoratori stranieri.
«Penso che ne venderemo molte», si è detto fiducioso Trump. Il ricavato delle vendite contribuirà a ripianare il debito pubblico, destinato ulteriormente a schizzare nel caso in cui il Congresso approvasse il maxi-taglio delle tasse caro al presidente.
Budget approvato: riduzioni delle imposte e della spesa
La Camera è riuscita in extremis, e con soli due voti di scarto, ad approvare il budget che prevede riduzioni delle imposte per 4'500 miliardi e della spesa per 2'000 miliardi in dieci anni, gettando così le basi per l'adozione dell'agenda Trump. Ora il testo della Camera dovrà essere riconciliato con quello del Senato e dovranno essere definiti i programmi da tagliare. Nel mirino dei repubblicani ci sono quelli di assistenza sanitaria e di welfare.
Il Medicare e il Social Security non si toccano
Trump ha assicurato che il Medicare e il Social Security non saranno toccati, augurandosi allo stesso tempo che il Congresso renda permanente la sforbiciata alle tasse.
Un'operazione che, se riuscisse, consentirebbe a Trump di entrare nella storia come il presidente più amico dei contribuenti americani.