L'Amazzonia è in fiamme, ma il Brasile rifiuta i 20 milioni del G7

ATS / pab

27.8.2019

Jair Bolsonaro, presidente del Brasile.
Jair Bolsonaro, presidente del Brasile.
Marcos Correa/Presidencia Planalt

Il G7 risponde compatto all'appello del padrone di casa Emmanuel Macron sull'Amazzonia e stanzia 20 milioni di euro per cercare di fermare le fiamme che stanno distruggendo il polmone del pianeta. Ma il Brasile li rifiuta. Forse.

Il governo brasiliano ha dichiarato lunedì sera che rifiuterà l'offerta del G7 di 20 milioni di dollari di aiuti per la lotta agli incendi in Amazzonia. Lo riporta il quotidiano Lo Stato di San Paolo.

Secondo il giornale brasiliano, Palacio do Planalto non ha al momento indicato il motivo del rifiuto. In precedenza il ministro dell'Ambiente brasiliano Ricardo Salles aveva al contrario dichiarato che l'aiuto del G7 sarebbe stata gradita.

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro mette in dubbio i dati internazionali sugli incendi in Amazzonia, affermando che la situazione rientra nei limiti normali e se la prende nuovamente con il presidente francese. 

Scintille tra Brasile e Francia

Ma i 20 milioni promessi  non placano l'ira di Bolsonaro. Anzi. Il presidente brasiliano torna ad attaccare Macron. E così mentre nel mondo parte la corsa agli aiuti e scendono in campo star come Leonardo DiCaprio, il livello dello scontro tra Brasile e Francia si alza. O meglio, si abbassa.

Bolsonaro, dopo aver ripetuto le accuse di colonialismo a Macron, arriva addirittura a commentare domenica  in modo ironico (e sessista) un post su Facebook contro la première dame Brigitte. Mentre il ministro dell'Educazione brasiliano, Abraham Weintraub, definisce Macron "un cretino opportunista". Si vola alto, insomma.

Su Fb il leader di estrema destra commenta il post di un utente, tal Rodrigo Andreaca, che paragonando le due first lady, con due foto accostate, scrive: "Adesso capite perché Macron perseguita Bolsonaro?". E tra i commenti spunta proprio quello del leader brasiliano: "Non umiliarlo, hahaha".

«E' una cosa triste per il Brasile»

Passa qualche ora e Macron, impegnato con i lavori del vertice di Biarritz, indice lunedì pomeriggio una conferenza stampa sull'Amazzonia. La domanda è inevitabile. «E' una cosa triste per il Brasile - allarga le braccia il presidente francese - le donne brasiliane devono essere tristi, sono sicuro che provano vergogna. Sono attacchi irrispettosi».

E poi si augura che i brasiliani possano avere «un presidente all'altezza». Ma Bolsonaro non molla, e torna ad accusare Macron di nascondere mire colonialiste.

Il fuoco visto dallo spazio

Mentre lo scontro va avanti, l'Amazzonia continua a bruciare. A mostrarlo chiaramente con una serie di foto shock postate su Twitter è l'astronauta Luca Parmitano.

«Il fumo, visibile per migliaia di chilometri, di decine e decine di incendi dolosi nella foresta amazzonica», scrive. E in effetti nelle immagini dallo spazio si vedono le colonne di fumo bianche che si sollevano dal suolo e che vengono trascinate dai venti.

Greenpeace intanto avverte che «tra gennaio e agosto 2019 il numero di incendi in Amazzonia è aumentato del 145% rispetto allo stesso periodo del 2018».

Gara di solidarietà

E aumentano le donazioni. C'è quella del G7 ovviamente, ma continua anche la gara di solidarietà di personaggi noti e aziende: Leonardo DiCaprio mobiliterà 5 milioni di dollari attraverso la fondazione ambientalista Earth Alliance destinati alle comunità indigene e ad altri partner locali che lavorano per proteggere la biodiversità dell'Amazzonia contro la diffusione dei roghi.

Mentre Lvmh, il gruppo francese del lusso guidato da Bernard Arnault, donerà 10 milioni di euro, più della metà della somma promessa dai sette grandi per sostenere la lotta agli incendi.

A Biarritz fa capolino anche il capo indigeno Raoni, celebre in tutto il mondo per la sua battaglia in favore degli abitanti dell'Amazzonia e per la protezione della foresta. Ma non è un nuovo colpo a sorpresa di Macron per il vertice: era stato invitato da alcune ong.

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