Un'analisi Un'analisi: cosa rende la retorica di Zelensky così efficace?

Swisstxt/ Red.

21.3.2022

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
KEYSTONE/EPA

Dall'inizio della guerra, Volodymyr Zelensky ha parlato innumerevoli volte sugli schermi di tutto il mondo, catturando l'attenzione di svariati interlocutori. Le abilità comunicative dimostrate dal presidente ucraino sono state analizzate dall'esperto Gianluca Comin ai microfoni della RSI.

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Per citare alcuni significativi discorsi recenti di Zelensky, si può ricordare l'intervento al Congresso degli Stati Uniti, al Bundestag, al Parlamento britannico e persino su un maxi-schermo di Berna, introdotto dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, durante una manifestazione a sostegno dell'Ucraina.

Secondo Gianluca Comin, professore di strategie di comunicazione all'Università Luiss di Roma e titolare di un'azienda che offre consulenze comunicative, la prima caratteristica che rende efficace la comunicazione del premier è la personalizzazione del messaggio: il discorso viene adattato ai sentimenti degli ascoltatori.

Inoltre, crea un legame con chi ascolta guardandolo negli occhi. «Si rivolge direttamente alle istituzioni, o alle persone o al popolo con il quale parla», spiega il professore ai microfoni della RSI, «e il messaggio così ha una forza enorme».

Comin osserva che «quella di guardare in faccia l'interlocutore è anche una caratteristica della politica moderna», ma è anche «frutto dell'esperienza» da uomo dello spettacolo del presidente ucraino.

Una guerra vecchia che comunica in modo innovativo

Proprio l'efficacia della sua comunicazione ha contribuito all'odierna popolarità di Zelensky. «All'inizio della sua elezione era stato molto criticato», ricorda Comin, riferendosi al passato nello spettacolo del leader. «Quasi come un film di Black Mirror, quando un uomo che non c'entra nulla con la politica arriva al successo». 

«Questa è una guerra vecchia, che si combatte sul terreno, ma che usa gli strumenti più innovativi della comunicazione», spiega l'esperto sempre all'emittente di Comano. Ad esempio, «i social e i canali telegram», dove Zelensky «mette messaggi in più lingue, in ucraino, in russo e in inglese».

Ma non è solo importante il mezzo utilizzato. Comin sottolinea che «conta anche la continuità con la quale comunica, più volte al giorno» e, inoltre, nei suoi messaggi «usa un linguaggio semplice» e rivendica l'«onore del Paese».

A cosa portano queste modalità? Stando all'esperto si tratta di «meccanismi molto ben utilizzati, che servono ad attirare le opinioni pubbliche occidentali, che fanno pressione sui loro Governi affinché intervengano a favore dell'Ucraina».

Il presidente non agisce da solo

Per il professore italiano, governare un Paese in guerra e gestire anche le comunicazioni rende necessaria la collaborazione di un'intera squadra.

«Il ritmo, i messaggi, gli approfondimenti, richiedono la collaborazione di uno staff. Sicuramente non è stato messo in piedi all'ultimo minuto, due settimane fa: ci doveva essere anche prima una squadra che lavorava per lui nella comunicazione», sostiene.

La comunicazione resterà efficace?

Secondo Comin, mantenere un livello di comunicazione così alto sarà una scommessa. È da tener conto «l'utilizzo delle fake news, della disinformazione, da un lato e dall'altro, per orientare l'opinione pubblica», specifica alla RSI.

Inoltre, subentra «l’effetto assuefazione». Quindi, «la cosa più interessante sarà vedere quanto tempo ci vorrà perché le nostre popolazioni si abituino a questi messaggi e non li percepiscano più come straordinari, come invece è richiesto dal momento», conclude.