Guerra Lavrov: «L'Occidente non vuole negoziati sull'Ucraina»

SDA

18.1.2024 - 12:30

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov durante la conferenza stampa odierna tenutasi a Mosca.
Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov durante la conferenza stampa odierna tenutasi a Mosca.
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Ogni voce su possibili negoziati diretti tra Russia e Ucraina «è, appunto, solo una voce». Lo ha detto oggi il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in una conferenza stampa a Mosca, riportata dall'agenzia di stampa ufficiale delle Federazione, la Tass.

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Secondo Lavrov, spetta all'Ucraina decidere quando avviare seri negoziati, e lo può fare respingendo l'ideologia nazista e anti-russa e rinunciando alle «aspirazioni di entrare nella Nato».

Il ministro degli esteri russo ha così nuovamente accusato l'Occidente di avere convinto l'Ucraina a cestinare una bozza d'accordo tra Mosca e Kiev siglata nell'aprile del 2022 e ha aggiunto che anche ora «l'Occidente non è interessato» a negoziati.

«Non usiamo doppi standard»

Lavrov non ha evocato unicamente la guerra che interessa direttamente la Russia, ma ha speso anche qualche parola a proposito del conflitto in Medio Oriente.

Gli israeliani «non possono pensare che a causa di quello che hanno subito nella Seconda guerra mondiale ora possono fare tutto quello che vogliono», ha detto il ministro degli Esteri parlando dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. «Anche il popolo russo ha sofferto enormemente» durante il secondo conflitto mondiale, ha aggiunto.

Il ministro ha ribadito la condanna degli attacchi di Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre e il sequestro di israeliani, definendoli «assolutamente orrendi. «Noi non usiamo doppi standard, a differenza dell'Occidente», ha affermato ancora, accusando i Paesi occidentali di servirsi di cellule jihadiste per i loro interessi, in particolare dell'Isis in Siria.

«Stati Uniti fermino i raid nello Yemen»

Il capo della diplomazia di Mosca ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna dovrebbero fermare i raid nello Yemen. «La cosa più importante adesso è fermare l'aggressione contro lo Yemen perché più americani e britannici bombardano e meno gli Houthi desiderano dialogare».

Lavrov, accusando gli Usa di essere «abituati a dettare» la loro linea a questo proposito, ha infine dichiarato che martedì intende presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu quelle che definisce «proposte che mirano a rinnovare i principi collettivi» per la risoluzione dei conflitti.

«Abbiamo intenzione di partecipare alla riunione dell'Onu», ha detto il ministro. «A questo scopo – ha proseguito – devo andare a New York. Là presenteremo le nostre proposte, che mirano a rinnovare i principi collettivi e non a cercare di risolvere tutto da soli».