Trafficanti Le mani dei narcos sul Costa Rica, è allarme omicidi

SDA

26.9.2023 - 20:51

Da «nazione più felice dell'America Latina» (secondo l'ultimo rapporto sulla felicità del Sustainable development solutions network delle Nazioni Unite) a nuovo crocevia del traffico internazionale di droga: gli scontri sempre più frequenti tra gruppi criminali rischiano di trasformare il pacifico Costa Rica in un incubo, tanto per i residenti quanto per i turisti.

Il presidente del Costa Rica Rodrigo Chaves (immagine d'archivio).
Il presidente del Costa Rica Rodrigo Chaves (immagine d'archivio).
KEYSTONE/EPA/Jeffrey Arguedas

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  • In Costa Rica sono stati registrati 184 omicidi in più rispetto allo stesso periodo del 2022.
  • Il Costa Rica è noto come paradiso turistico, ma oggi si trova alle prese con un grave deficit fiscale, dopo aver brillato per anni in forti investimenti nell'educazione, in ambito sanitario e nelle infrastrutture, tanto da venire definito «la Svizzera dell'America Centrale».
  • Alberto Colella, ambasciatore italiano in Costa Rica, ritiene che potrebbe diventare l'«ennesimo narcostato».

L'Organizzazione investigativa giudiziaria (Oij) locale ha riferito che quest'anno, nel Paese caraibico, sono stati registrati 602 omicidi, 184 in più rispetto allo stesso periodo del 2022, quando ce ne furono 418.

Un campanello di allarme che sta facendo correre ai ripari l'esecutivo del presidente centrista Rodrigo Chaves, il quale ha annunciato un investimento di circa 6 milioni di dollari per la costruzione di diversi commissariati di polizia.

Diventerà «l'ennesimo narcostato»?

«Potrebbe diventare l'ennesimo narcostato, nonostante l'innegabile stabilità politica, la presenza di una democrazia funzionante e gli sforzi compiuti anche dal governo attuale», sottolinea all'agenzia di stampa Ansa Alberto Colella, ambasciatore italiano in Costa Rica.

«Qui la pandemia di coronavirus ha colpito particolarmente duro, facendo emergere tantissimi problemi economici e una crescente disoccupazione», osserva il diplomatico.

«In base agli ultimi dati, in Costa Rica si contano 15 omicidi ogni 100mila abitanti, praticamente 15 volte di più che in Italia», fa notare Colella, secondo cui il tema della sicurezza, come rilevano le più recenti indagini demoscopiche, è in cima alle priorità della popolazione, nota per la grande ospitalità ma anche per gli elevati tassi di istruzione (è laureato un costaricano su quattro).

Il Costa Rica è noto come paradiso turistico, ma oggi si trova alla prese con un grave deficit fiscale, dopo aver brillato per anni in forti investimenti nell'educazione, in ambito sanitario e nelle infrastrutture, tanto da venire definita «la Svizzera dell'America Centrale».

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