CinaLe purghe di Xi continuano, cacciato anche il ministro della Difesa
SDA
24.10.2023 - 21:38
Due mesi dopo essere scomparso dai radar dei media statali, il ministro della Difesa cinese Li Shangfu è stato ufficialmente «rimosso».
24.10.2023, 21:38
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Le poche righe lette durante il TG serale del network pubblico Cctv hanno chiarito che un decreto del presidente Xi Jinping, su decisione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo (il parlamento di Pechino), ha posto fine alla carriera del generale di 65 anni, nominato alla carica a marzo.
Nessuna motivazione è stata data sulla sua uscita di scena che ha riguardato anche la perdita dello status di consigliere di Stato: stessa sorte, in forza del medesimo decreto, è toccata a Qin Gang, l'ex ministro degli Esteri silurato a luglio e sostituito dal predecessore Wang Yi dopo le voci di una relazione extraconiugale e di non meglio precisate violazioni della sicurezza nazionale.
Il premier, i quattro vice e i cinque consiglieri di Stato formano il comitato ristretto del governo centrale.
Un'assenza significativa già il 28 settembre
Formalmente la Cina stasera è senza ministro della Difesa, in assenza di un successore designato.
Non che al Dragone manchi la catena di comando delle forze armate ma il capo del dicastero è pur sempre il volto pubblico e dei rapporti internazionali, pur essendo solo il numero quattro nella scala gerarchica: fa parte dei sette membri della Commissione militare centrale, il massimo organo che vede Xi nei panni di commander-in-chief, ma prima di lui ci sono anche i due vice presidenti.
La caduta in disgrazia di Li è apparsa evidente lo scorso 28 settembre quando ne fu registrata l'assenza alla cena per i 74 anni della Repubblica popolare.
Nella Grande sala del popolo, come poté verificare l'agenzia di stampa ANSA, c'erano pochi militari (tra cui Zhang Youxia, numero due della Commissione militare centrale, veterano ed eroe della guerra sino-vietnamita del 1979) e vari ufficiali di polizia, mentre buona parte degli invitati era costituita dalla comunità diplomatica straniera.
Ma chi è Li Shangfu?
La figura di Li Shangfu merita più di una riflessione: è un importante militare che ha supervisionato il lancio del progetto nazionale di esplorazione lunare Chang'e, ed è considerato molto vicino a Zhang Youxia, alleato di Xi e figura di peso dell'aristocrazia rossa di seconda generazione.
Prima della Difesa, Li aveva guidato il dipartimento di sviluppo delle attrezzature della Commissione militare centrale, responsabile dell'approvvigionamento di armi con un enorme budget finanziario.
La sua scelta a ministro della Difesa fu interpretata all'inizio come una sfida agli Stati Uniti, anche per il rifiuto di incontrare l'omologo Lloyd Austin: Li Shangfu fu infatti sanzionato nel 2018 da Washington per gli acquisti da parte di Mosca di aerei da guerra Su-35 e missili S-400.
Senza esercito nessun terzo mandato per Xi
Negli ambienti politici di Pechino l'interpretazione più diffusa è che Xi abbia voluto inviare un messaggio ai militari punendo l'ex ministro: a luglio era stata annunciata un'indagine anticorruzione sugli appalti fino al 2017, periodo in cui Li era a capo del dipartimento.
È opinione nota che senza l'appoggio dell'esercito Xi non avrebbe avuto a ottobre 2022 l'inedito terzo mandato alla guida del Pcc.
Ma ora, spiegano all'ANSA fonti autorevoli, «il leader sta mettendo in atto l'antica strategia degli imperatori cinesi per assicurarsi la fedeltà assoluta dei militari».
Cadute altre due teste
Oltre al siluramento dei due ministri, sono cadute per corruzione le teste di due generali, Li Yuchao e Liu Guangbin, capo e vice della Rocket Force, unità d'élite istituita nel 2016 che controlla anche le testate nucleari: sono stati sostituiti da due lealisti che hanno però creato molti malumori nelle forze armate.
Intanto, a fine mese, dal 29 al 31 ottobre, a Pechino si terrà il decimo Xiangshan Forum, appuntamento sulla sicurezza curato dal ministero della Difesa dove è stata invitata anche una delegazione americana, tra le oltre 90 attese.
L'assenza del ministro non sarebbe un bel segnale e in serata a Pechino è circolato il nome del generale Liu Zhenli, capo delle operazioni di combattimento e pianificazione, come in pole position per la promozione.