Proposta schockIl leader serbo-bosniaco e negazionista Dodik: «Cambiamo il nome a Srebrenica»
SDA
31.5.2024 - 13:20
Cambiare il nome a Srebrenica, la cui immagine sarebbe stata «profanata» e «infangata» dalla risoluzione di condanna del genocidio adottata di recente all'Onu.
Keystone-SDA
31.05.2024, 13:20
31.05.2024, 13:31
SDA
È l'idea choc lanciata dal leader serbo-bosniaco Milorad Dodik e appoggiata dal sindaco di Srebrenica, Mladen Grujicic, politico di etnia serba.
Srebrenica, la cittadina nell'est della Bosnia-Erzegovina teatro del massacro di oltre 8 mila civili bosniaci musulmani nel luglio 1995 ad opera delle truppe serbo-bosniache di Ratko Mladic, fa parte della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba del Paese balcanico, entità di cui Dodik è presidente.
Serbi e serbo-bosniaci, secondo i quali a Srebrenica non vi fu nessun genocidio, hanno fortemente osteggiato la risoluzione, proposta dalla componente musulmana della Bosnia-Erzegovina e sostenuta dall'Occidente.
«L'11 luglio? Colossale messa in scena occidentale»
In essa si stabilisce l'11 luglio Giornata internazionale del ricordo del genocidio di Srebrenica. Per Dodik, nel luglio 1995 a Srebrenica non vi fu alcun genocidio, e il tutto è una colossale messa in scena da parte dell'Occidente che sostiene la causa musulmana.
«Non ci sono state azioni militari l'11 luglio. A Srebrenica ora dicono di essere stufi di tutte queste menzogne, e in tanti sono favorevoli all'idea di cambiare il nome del loro Comune», ha detto Dodik in una intervista televisiva. E ha aggiunto che il varo della risoluzione all'Onu sta cambiando il rapporto della Republikia Srpska con la Bosnia-Erzegovina.
Per ora nessuna iniziativa ufficiale
Sul possibile cambio di nome si è detto favorevole il sindaco di Srebrenica. «Il nome del nostro Comune è stato profanato e infangato nel mondo, sopratutto dal voto sulla vergognosa risoluzione alle Nazioni Unite», ha detto Grujicic, per il quale tutto ciò può influenzare negativamente le relazioni interetniche, lo sviluppo e l'economia del Comune e dell'intera zona.
«Faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada e per consentire che continui la vita normale dei residenti in questo luogo pacifico», ha osservato il sindaco, che ha precisato come si tratti per ora di una idea e come al riguardo non sia stata presa ancora alcuna iniziativa ufficiale.
«Possono cambiar nomi alle città ma non nascondere la verità»
Dura la reazione da parte dell'Associazione delle vittime e dei testimoni del genocidio e del Movimento delle Madri di Srebrenica, che hanno parlato di «idee fasciste».
«Sfortunatamente per loro, i loro crimini e i loro piani criminali sono stati giudicati dal Tribunale dell'Aja e dalla Corte internazionale di giustizia. Possono cambiare i nomi delle città ma non possono nascondere la verità», hanno sostenuto in una dichiarazione.