LibanoLibano: Hariri lascia vita politica e boicotta le elezioni
SDA
24.1.2022 - 16:12
L'ex premier libanese Saad Hariri, figlio ed erede politico del defunto ex primo ministro Rafiq ucciso a Beirut nel 2005, ha annunciato oggi che intende ritirarsi dalla vita politica e che non parteciperà alle prossime elezioni legislative previste in Libano a maggio.
Keystone-SDA
24.01.2022, 16:12
24.01.2022, 16:28
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Hariri ha anche invitato la Corrente del Futuro, da lui diretta per lunghi anni, a seguire il suo esempio nel boicottare le legislative del maggio prossimo. «Non mi candiderò alle elezioni e non presenterò nessuna candidatura della Corrente del Futuro a mio nome», ha affermato Hariri, durante un discorso pronunciato a Beirut di fronte ai membri del suo partito.
«Dopo l'assassinio di Rafiq Hariri – ha detto l'ex premier in riferimento all'omicidio del padre – sono stato scelto per perseguire il suo progetto, e non perché la famiglia Hariri rimanesse al potere». «Questo progetto si può riassumere in due idee: prevenire qualsiasi guerra civile in Libano e garantire una vita migliore ai libanesi. Sono riuscito nel primo, ma non nel secondo», ha detto.
«Evitare una guerra civile mi ha spinto ad accettare di scendere a compromessi, tra cui l'accordo di Doha, la visita a Damasco, l'elezione di Michel Aoun alla presidenza, e altre cose», ha ricordato. Questi compromessi sono stati presi a mie spese... ho perso in termini di fortuna personale, di amici e persino di fratelli. Potrei sopportare tutto questo, ma non sopporto di vedere i libanesi che pensano che io faccia parte di un sistema che non riesce più a trovare soluzioni», ha affermato.
Hariri, a lungo legato all'Arabia Saudita come suo padre Rafiq, aveva lasciato il Libano nel luglio dell'anno scorso dopo che erano falliti diversi tentativi di dare vita a un nuovo governo. Da allora si è stabilito negli Emirati Arabi Uniti dove ha investito parte del suo capitale.
Il Libano è alle prese con la peggiore crisi economica degli ultimi decenni e il governo ha annunciato il default nel marzo del 2020. L'uscita di scena politica di Hariri mette ora in difficoltà gli altri leader politico-confessionali libanesi con cui da anni l'ex premier sunnita faceva accordi elettorali e politici.