Esplosione nel porto Libano: un minuto di silenzio per ricordare esplosione

SDA

4.8.2021 - 17:37

Le campane delle chiese hanno suonato ripetutamente mentre i muezzin dalle moschee salmodiavano versetti del Corano. Nella foto un prete di fronte agli scheletri dei silos di grano distrutti dalla deflagrazione.
Le campane delle chiese hanno suonato ripetutamente mentre i muezzin dalle moschee salmodiavano versetti del Corano. Nella foto un prete di fronte agli scheletri dei silos di grano distrutti dalla deflagrazione.
Keystone

Con un minuto di silenzio e di raccoglimento, migliaia di persone hanno ricordato oggi a Beirut le vittime della devastante esplosione che il 4 agosto di un anno fa, tra le 18.07 e le 18.08, ha distrutto il porto e danneggiato un terzo della capitale libanese.

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Cortei di persone si sono dirette verso l'ingresso del porto, poco lontano dall'epicentro dell'esplosione e di fronte agli scheletri dei silos di grano distrutti dalla deflagrazione di 2'750 tonnellate di nitrato di ammonio incautamente lasciate in un magazzino per sette anni, causando oltre 200 morti e più di 6'500 feriti.

I cortei provengono da varie città del paese e da vari quartieri della capitale. Oltre alla gente comune, tra i manifestanti si riconoscono gruppi distinti: familiari delle vittime dell'esplosione, attivisti della società civile, seguaci di piattaforme politiche critiche del sistema politico accusato di corruzione e malgoverno, membri di organizzazioni e categorie professionali come medici, avvocati e insegnanti.

Le campane delle chiese hanno suonato ripetutamente mentre i muezzin dalle moschee salmodiavano versetti del Corano. Elicotteri e velivoli militari hanno sorvolato a bassa quota il cielo sopra il luogo dell'esplosione.

L'esplosione del 4 agosto del 2020 è attribuita da più parti alla corruzione e al malgoverno della classe politica libanese ed è avvenuta nel contesto della più grave crisi economica registratasi in Libano negli ultimi decenni.