Francia Una donna si candida alla successione del cardinale di Lione

ATS

26.5.2020 - 18:16

La teologa Anne Soupa, 73 ann, si è «candidata» alla successione del cardinale di Lione, Philippe Barbarin, ritirato dopo la condanna per omessa denuncia di molestie su minori.
La teologa Anne Soupa, 73 ann, si è «candidata» alla successione del cardinale di Lione, Philippe Barbarin, ritirato dopo la condanna per omessa denuncia di molestie su minori.
Source: KEYSTONE/EPA/ALEX MARTIN

Al posto di successore del cardinale di Lione, Philippe Barbarin, che si è ritirato dopo la condanna per omessa denuncia di molestie su minori, si è candidata anche una donna, la teologa Anne Soupa, 73 anni.

Lo si è appreso dalla diocesi, anche se la candidatura viene considerata come un gesto simbolico per richiamare l'attenzione sul ruolo delle donne nella Chiesa cattolica.

Anne Soupa, che si è candidata alla carica di arcivescovo di Lione dopo che, il 6 marzo, papa Francesco ha accettato le dimissioni del cardinal Barbarin, non ha di fatto alcuna possibilità di accedere alla carica di «primate dei Galli» dal momento che – in quanto donna – non è neppure ordinata sacerdote.

«Alcuni diranno che questo gesto è folle, ma...»

Ma proprio questo punto viene contestato dall'interessata: «Alcuni – scrive nella sua lettera di candidatura riportata oggi da Le Monde – diranno che questo gesto è folle. Ma il fatto è che sembra folle, anche se non lo è».

Poi passa in rassegna i suoi «titoli»: «Da 35 anni sono sul terreno, come studiosa della Bibbia, teologa, giornalista, scrittrice. Tutto questo mi permette di considerarmi capace di candidarmi al ruolo di vescovo, tutto mi legittima. Ma tutto me lo vieta». 

Il suo gesto, spiega la Soupa, è una denuncia: «Da 7 anni, nulla si è mosso. Papa Francesco ha eluso due richieste fondamentali: quella dell'accesso delle donne a responsabilità reali, e quella della distinzione fra governance e ministeri per ordinazione».

La candidata scrive che «la Chiesa di Francia non può continuare ad essere governata da metà dell'umanità. Bisogna aprire la governance a più persone».

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