Francia Macron scatena una tempesta con le sue parole sui non vaccinati

ATS

5.1.2022

Il presidente francese Emmanuel Macron.
Il presidente francese Emmanuel Macron.
KEYSTONE/EPA/GONZALO FUENTES / POOL

«Elettroshock» per il governo, oltraggio per i suoi avversari: dicendo di voler «rompere le scatole» ai non vaccinati, Emmanuel Macron ha scatenato un putiferio. Ha poi costretto le opposizioni a chiarire il loro parere sul pass vaccinale discusso in Assemblea.

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5.1.2022

«Ai non vaccinati voglio proprio rompere le scatole ("les emmerder" in francese ndt.). E così continueremo a farlo, fino alla fine. Questa è la strategia», proclama il capo dello Stato in un'intervista concessa a Le Parisien.

«Quando la mia libertà minaccia quella degli altri, divento irresponsabile. Una persona irresponsabile non è più un cittadino», ha aggiunto.

«In democrazia – dice Macron – il nemico peggiore sono la menzogna e la stupidità. Sui non vaccinati facciamo pressione limitando loro, per quanto possibile, l'accesso alle attività della vita sociale» ha spiegato il politico.

«Non li metto in carcere, ma ...»

«D'altra parte, la quasi totalità delle persone, oltre il 90%, hanno aderito. È una piccolissima minoranza che è refrattaria. E come si fa a ridurla? La si riduce, scusate l'espressione, rompendogli ancora di più le scatole.» ha proseguito Macron.

«Non li metto in carcere, non li vaccino a forza. Diciamo loro: a partire dal 15 gennaio, non potrete più andare al ristorante, non potrete più andare a bere un bicchiere di vino, un caffè, non potrete più andare a teatro né al cinema...» ha poi specificato l'attuale inquilino dell'Eliseo.

Tempesta politica

La bufera politica infuria nel cuore della quinta ondata di Covid, e nel mezzo di un teso esame del disegno di legge che trasforma il Pass sanitario in Pass vaccinale.

I dibattiti, sospesi per la prima volta nella notte tra lunedì e martedì dopo un'alzata di mano accolta dalle opposizioni, sono ripresi martedì sera.

I deputati sono poi riusciti a trovare un accordo sulla spinosa questione del pass vaccinale per i minori, spostando il limite dai 12 ai 16 anni per le gite scolastiche e le attività peri ed extra curriculari (ma non per «attività private» come andare al ristorante).

L'intervista al Capo dello Stato ha dato fuoco alle polveri delle polemiche, e dopo molteplici sospensioni della seduta e un'inutile richiesta dell'opposizione per vedere il primo ministro Jean Castex entrare nell'emiciclo, i dibattiti sono stati nuovamente sospesi.

«Riprenderanno oggi pomeriggio alle 15 e spero che prevalga la ragione», ha sottolineato mercoledì mattina su franceinfo il ministro dei Rapporti in Parlamento Marc Fesneau, confermando che l'entrata in vigore del Pass vaccinale il 15 gennaio «rimane un obbiettivo».

Tuttavia, il calendario è ancora a rischio: le discussioni al Palais Bourbon si sono bloccate martedì sera e restano 450 emendamenti in menù. L'Assemblea dovrebbe in teoria completare l'esame mercoledì sera, poi il Senato si occuperà del testo giovedì in commissione. Ma niente è meno certo, denunciano le opposizioni.

«Derapata controllata»

Per Marc Fesneau, le parole di Emmanuel Macron al contrario «produrranno una scossa elettrica» che sarà «salvifica» per i non vaccinati. E per ricordare il nuovo record di contaminazione da Covid, martedì 271.686 casi. Anche i ricoveri continuano ad aumentare.

In questa situazione, lo specialista in malattie infettive Eric Caumes «capisce» come medico la «derapata probabilmente controllata» di Emmanuel Macron, evidenziando l'«esasperazione» degli operatori sanitari di fronte alle persone non vaccinate.

Critiche dalla sinistra ...

«Da cittadino sono un po' più sorpreso, ma è la campagna elettorale che è iniziata», ha osservato su BFMTV e RMC.

I candidati alla presidenza e le opposizioni castigano, loro, le «offese» del Capo dello Stato che dovrebbe «unire» anziché «dividere».

«Riunire la Francia», ha twittato laconicamente la candidata presidenziale del PS Anne Hidalgo; «dichiarazione indegna e irresponsabile» secondo il candidato del Partito comunista francese Fabien Roussel; «errore politico» per il candidato ecologista Yannick Jadot, e per il candidato de La France Insomuse  Jean-Luc Mélenchon, è una «sconcertante confessione di Macron»: «il pass vaccinale è una punizione collettiva contro la libertà individuale».

Pécresse «indignata»

A destra, la candidata Valérie Pécresse si dice «indignata» e chiede «la fine del quinquennio di disprezzo».

A tre mesi dalle elezioni presidenziali, Emmanuel Macron «cade nel campo dei populisti assieme a Marine Le Pen e Eric Zemmour. È un gioco pericoloso condotto dal potere in atto che non affronta la crisi sanitaria ma punta in maniera permanente alla sua rielezione», ha accusato mercoledì mattina il capo dei deputati Les Républicains Damien Abad a Radio Sud.

Repubblicani presi di mira dal governo, che li accusa di fare il doppio gioco, tra sostegno pubblico al pass vaccinale e critiche e voto contrario una volta in aula.

Il portavoce del governo Gabriel Attal ha quindi convocato martedì Valérie Pécresse per «chiarire la sua posizione». «In responsabilità (...), non ci opporremo a questo testo», ha risposta il candidata, che nelle ultime settimane è balzata in alto nei sondaggi e ora è data al secondo turno delle elezioni presidenziali contro Emmanuel Macron.