USA Trump: «Torno presto», ma il suo medico avverte «non è ancora fuori pericolo»

ATS

4.10.2020 - 11:35

Donald Trump: «Sono venuto all'ospedale perché non mi sentivo tanto bene, ma ora mi sento molto meglio e penso di tornare presto per proseguire la campagna elettorale ma il vero test sarà nei prossimi giorni».
Donald Trump: «Sono venuto all'ospedale perché non mi sentivo tanto bene, ma ora mi sento molto meglio e penso di tornare presto per proseguire la campagna elettorale ma il vero test sarà nei prossimi giorni».
Source: KEYSTONE/EPA/Rod Lamkey / POOL

Donald Trump, positivo al Covid-19 e ricoverato in ospedale da venerdì, sabato sera ha detto che sta «molto meglio» e che sarebbe «tornato presto» in campagna elettorale. Il team che lo cura è «cautamente ottimista», ma il medico della Casa Bianca Sean Conley, precisa però che il presidente «non è ancora fuori pericolo».

«Sono venuto all'ospedale perché non mi sentivo tanto bene, ma ora mi sento molto meglio e penso di tornare presto per proseguire la campagna elettorale ma il vero test sarà nei prossimi giorni».

Donald Trump cerca di rassicurare gli statunitensi, dopo le contrastanti notizie sulla sua salute, in un video girato nell'ospedale militare Walter Reed - dove è ricoverato per il Covid-19 - e postato su Twitter.

Poco dopo però arriva un aggiornamento del medico della Casa Bianca, Sean Conley: siamo «cautamente ottimisti ma non è ancora fuori pericolo».

«La condizione del presidente Trump continua ad evolversi bene, ha compiuto progressi sostanziali dalla diagnosi», ha precisato ancora il dottor Sean Conley, in un bollettino diffuso sabato sera. 

Trump, 74 anni, ha avuto la febbre, la tosse, una lieve congestione e era affaticato, ha continuato Conley, ma i sintomi «si riducono e diventano migliori», ha detto. Non ha avuto la febbre da 24 ore e il suo livello di saturazione di ossigeno era del 96%, il che è normale.

Trump. «Sono impaziente di tornare»

Nel video di 4 minuti il presidente parla in giacca senza cravatta, con aria un po' sciupata, scorrendo gli appunti seduto ad un tavolo con alcuni documenti sopra, con alle spalle la bandiera a stelle e strisce e il vessillo presidenziale.

«Stiamo lavorando duro perché io torni, devo tornare perché dobbiamo ancora fare l'America di nuovo grande, abbiamo fatto un lavoro molto buono ma restano ancora alcuni passi, dobbiamo finire il lavoro. Sono impaziente di riprendere la campagna da dove è stata interrotta», ha spiegato.

Trump non cambia approccio: «Non avevo scelta, dovevo espormi al virus»

Il presidente statunitense non sembra però aver cambiato idea sul suo approccio alla pandemia, quasi sempre senza mascherina e distanziamento sociale, e sostiene che non aveva «altra scelta» che rischiare di esporsi al virus.

«Non potevo isolarmi alla Casa Bianca, non vedere e non parlare con nessuno. Questa è l'America, questi sono gli Stati Uniti, siamo il più grande e il più potente Paese del mondo», ha proseguito, affermando che «un vero leader deve affrontare i problemi».

Trump  scherza sulla differenza d'età con Melania

Poi ha riferito che la first lady Melania, anche lei contagiata ma convalescente alla Casa Bianca, «sta andando molto bene», e ha scherzato sui 24 anni che li dividono: «Come probabilmente saprete, lei è leggermente più giovane di me, giusto un pochino, e quindi sta reagendo meglio come dicono le statistiche».

Il presidente ne ha approfittato anche per ringraziare gli americani per il «sostegno» e il «consenso quasi bipartisan» ricevuto («non lo dimenticherò, lo prometto»), «i leader del mondo per la vicinanza» manifestata, i medici e lo staff del Walter Reed, «il migliore del mondo».

Ha regnato una certa confusione

Donald Trump è trattato con il farmaco antivirale remdesivir e ha ricevuto anche un'iniezione del trattamento sperimentale di Regeneron, degli anticorpi sintetici. Ma affermazioni ambigue o contraddittorie hanno creato un senso di cacofonia all'interno dell'esecutivo in questo periodo incerto.

Poco dopo la conferenza stampa medica, una fonte che ha chiesto di rimanere anonima e che è a conoscenza delle condizioni mediche di Trump ha fornito una descrizione significativamente più allarmistica ai giornalisti: «I segni vitali del presidente nelle ultime 24 ore sono stati molto preoccupanti, e le prossime 48 ore saranno fondamentali. Non abbiamo ancora intrapreso un percorso chiaro per il recupero».

Il New York Times ha poi affermato che la fonte era il capo del personale presidenziale Mark Meadows.

Gli è stato dato ossigeno? 

Donald Trump ha ricevuto un' assistenza respiratoria? Il dottor Conley ha semplicemente risposto che questo non era stato il caso sabato, giovedì o dopo il suo ricovero, rimanendo evasivo quando i giornalisti gli hanno chiesto se ne avesse ricevuta in qualsiasi momento.

I media, incluso il canale ABC, hanno quindi confermato che Trump ha avuto bisogno di ossigeno alla Casa Bianca venerdì prima di essere ricoverato in ospedale.

Quando è stato testato positivo?

Quando è stato il primo test positivo del presidente? Il medico ha seminato il dubbio evocando «72 ore» prima della diagnosi, durata incoerente con le affermazioni precedenti, perché avrebbe fatto risalire la prova a mercoledì, invece che a giovedì come indicato in precedenza.

Questo ha costretto la Casa Bianca a correggere rapidamente il medico, dicendo che stava parlando del terzo giorno, e quindi a pubblicare un nuovo comunicato chiarendo che la «prima» diagnosi è stata fatta giovedì sera.

Una domanda centrale rimane senza risposta: quando e come il leader ha contratto il virus?

Incertezza sul dibattito Pence - Harris

«Hanno fatto troppo affidamento sui test», si lamenta Ali Nouri, presidente della Federation of American Scientists. «Non rendendo obbligatorie maschere e il distanziamento sociale, hanno creato un falso clima di fiducia alla Casa Bianca». «Spero che questo aumenti la consapevolezza del presidente», ha detto lo scienziato all'AFP.

La campagna elettorale è stata sconvolta dal ricovero: i viaggi di Donald Trump sono stati cancellati, anche il suo responsabile della campagna è stato contaminato, e l'incertezza aleggia sui prossimi dibattiti televisivi, in particolare su quello che dovrebbe vedere opporsi i due vice mercoledì, il vice presidente in carica Mike Pence e la senatrice democratica Kamala Harris.

Il team di Tump ha annunciato sabato che la campagna sarebbe continuata «a pieno ritmo», con gli spostamenti del vicepresidente e dei figli di Trump dopo il dibattito Pence - Harris.

Da parte sua, il capo della diplomazia statunitense Mike Pompeo interromperà il suo viaggio in Asia la prossima settimana, annullando le sue soste in Mongolia e Corea del Sud, previste per mercoledì e giovedì.

Un cluster alla Casa Bianca?

La Casa Bianca è legata a molteplici contaminazioni. L'elenco dei parenti infetti della famiglia di Trump sta crescendo: sua moglie Melania, la sua  assistente Hope Hicks, il suo responsabile della campagna Bill Stepien, tre senatori repubblicani, l'ex conisgliera personale Kellyanne Conway, l'attuale consigliere Chris Christie ... e addirittura tre giornalisti accreditati alla Casa Bianca.

Un evento sta attirando l'attenzione: lo scorso sabato dozzine di ospiti hanno affollato i giardini e le sale interne della Casa Bianca per la nomina della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema.

Le telecamere hanno catturato una serie di strette di mano e abbracci, con la maggior parte degli ospiti senza le maschere, una pratica evidente tra i repubblicani come segno di lealtà.

Non essendo noto quando Donald Trump sia stato infettato, non si sa se sia stato contagioso durante il dibattito contro Joe Biden lo scorso martedì sera a Cleveland. I due uomini hanno trascorso 90 minuti sullo stesso palco. Joe Biden, 77 anni, è stato testato negativo venerdì e rifarà il test domenica, ha detto sabato.

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