GermaniaMerz stringe sul governo, ma restano nodi da sciogliere
SDA
24.3.2025 - 20:21
Riuscirà Merz a centrare l'obiettivo di formare il governo entro Pasqua senza dover ricorrere a interminabili maratone notturne?
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Il cancelliere in pectore si lambicca il cervello a partire dal nome: la futura coalizione di governo a Berlino sarà tutto fuorché «grande» e per Friedrich Merz va pensato qualcosa di nuovo, che contenga il messaggio del «cambiamento».
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24.03.2025, 20:21
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Intanto però il tempo stringe, se davvero il nuovo esecutivo dovrà nascere entro Pasqua.
Finito il primo round dei negoziati, con risultati messi per iscritto a Berlino dai 16 gruppi di lavoro, le trattative fra i conservatori dell'Unione e i Socialdemocratici entreranno a questo punto nella fase cruciale, per metter giù il programma vero e proprio del governo. Diversi però restano i nodi difficili da districare e le distanze da colmare: sui migranti come sull'economia.
Niente pressione, «troveremo i compromessi»
«Non ci lasceremo mettere sotto pressione, neppure dalla tabella di marcia», ha assicurato Carsten Linnemann, segretario generale della Cdu, che ha incontrato la stampa alla Adenauer Haus. E la futura coalizione dovrà innanzitutto «lavorare» invece di litigare, come ha fatto il «Semaforo» di Olaf Scholz, che si è perso per strada, sgretolandosi.
«Sono certo che alla fine si troveranno compromessi per le questioni difficili che il nostro Paese sta affrontando – ha affermato il presidente dei socialdemocratici Lars Klingbeil -. Nonostante tutte le difficoltà e le differenze che sono diventate evidenti in questi giorni, adesso non è il momento di imporsi o di raccogliere trofei, ma è necessario definire una responsabilità condivisa che abbiamo per il nostro Paese».
I due politici faranno entrambi parte del cosiddetto 'gruppo direttivo' dei 19 che porterà avanti le trattative nelle prossime settimane: anche se già ci si chiede se Merz riuscirà a centrare l'obiettivo di formare il governo entro Pasqua senza dover ricorrere a interminabili maratone notturne.
Disaccordi e malumori dei democristiani
Le fonti vicine al negoziato rivelano il malumore dei democristiani, ridotti a cedere troppo terreno agli alleati usciti comunque sconfitti dalle urne del 23 febbraio, (anche se sono gli unici possibili interlocutori per il governo di Merz).
Approvata nel Parlamento uscente – quello nuovo si insedierà domani – la riforma del freno al debito, che consentirà alla Germania di sbloccare le spese della Difesa, vanno trovati difficili compromessi sulle politiche migratorie e sociali.
Resta il disaccordo, ad esempio, sulle espulsioni dei migranti irregolari ai confini: per l'Spd vanno autorizzate dai Paesi limitrofi, mentre i conservatori vorrebbero limitarsi a consultarli. E differenti sono le posizioni anche sulla registrazione di dati personali.
Tasse, visioni diverse
La Cdu vorrebbe inoltre alleggerire le tasse a cittadini e imprese, mentre l'Spd, che vedrebbe una misura del genere solo per i contribuenti più deboli, irrigidendo il fisco alle fasce forti, rifiuta radicalmente i tagli al reddito di cittadinanza.
Insomma, davanti ai potenziali alleati la strada è in salita e di poltrone e ministeri si parlerà soltanto nella fase conclusiva.