Guerra in UcrainaMissili ipersonici russi nel pieno centro di Kiev, NATO in allerta
SDA
25.3.2024 - 20:33
La Russia intensifica i raid sull'Ucraina, in numero e potenza, con «190 missili, 140 droni e 700 bombe aeree in una settimana» e fino a lanciare missili ipersonici nel pieno centro di Kiev.
Keystone-SDA
25.03.2024, 20:33
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Due Zircon sono stati diretti in mattinata dalla Crimea occupata contro la capitale, secondo la rivista Defense Expresse: abbattuti dalla difesa aerea, i detriti sono caduti in diverse zone della città, ferendo almeno 10 persone nel centralissimo quartiere di Pechersk che, a ridosso del fiume Dnipro, ospita anche il conteso Monastero delle Grotte. Sciami di droni sono invece stati lanciati a più riprese nelle regioni di Mykolaiv e Odessa.
Attacchi, questi ultimi, che sfiorano le frontiere occidentali dell'Ucraina rischiando di sconfinare di nuovo verso il territorio Nato: come il missile da crociera russo che domenica ha violato lo spazio aereo della Polonia per 39 secondi, facendo preoccupare – e infuriare – Varsavia e innalzando l'allerta della stessa Nato.
«Abbiamo rafforzato n modo significativo la nostra posizione sul fianco orientale, anche con jet alleati per proteggere i cieli polacchi», hanno fatto sapere fonti dell'Alleanza. Convocato dal ministero degli Esteri polacco per chiedere spiegazioni, l'ambasciatore russo Serghei Andreyev ha però ignorato «l'invito» delle autorità del Paese ospite e «non si è presentato».
Avvertimento di Mosca che ha deciso di non ascoltare le rimostranze della Nato
Uno schiaffo diplomatico, o peggio, un avvertimento di Mosca che ha deciso di non ascoltare le rimostranze della Nato, soffiando sul fuoco di un equilibrio sempre più precario sull'orlo di una guerra diretta.
«Il sostegno della Nato alla Polonia è di ferro», ha assicurato anche la Casa Bianca dopo la notizia dell'incursione del missile. «Siamo in stretto contatto con le autorità polacche», ha poi riferito il Dipartimento di Stato, ribadendo «l'impegno nei confronti della Nato e nella difesa degli alleati».
Sempre più preoccupati dai venti di guerra, i Paesi baltici invitano a non lasciar correre le provocazioni russe: «Dobbiamo cambiare atteggiamento e mandare un messaggio molto chiaro alla Russia.
Se missili o droni dovessero entrare nel territorio della Nato, verranno abbattuti», ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, mentre i presidenti di Lettonia ed Estonia, Edgars Rinkēvičs e Alar Karis, hanno esortato, in un'intervista al Financial Times, gli altri Paesi europei a fare di più per prepararsi a un eventuale confronto armato con la Russia, esaminando ogni aspetto, dalla leva a un aumento significativo delle spese militari.
Mosca continua ad alzare il tiro in Ucraina
Intanto Mosca continua ad alzare il tiro in Ucraina, non solo contro le linee nemiche e le infrastrutture energetiche, ma prendendo di mira i centri cittadini con armi potentissime, costringendo i civili a correre al riparo dei rifugi.
L'attacco a Kiev con i famigerati Zircon – per la seconda volta dopo un primo episodio il 7 febbraio – dimostra che «l'Ucraina ha bisogno di più sistemi di difesa aerea che garantiscano sicurezza alle nostre città e salvino vite umane. Dobbiamo porre fine a questo terrore», è tornato a chiedere il presidente Volodymyr Zelensky. In particolare – gli ha fatto eco il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba – servono «sistemi Patriot e missili in grado di respingere qualsiasi attacco russo».
Anche l'ambasciatrice Usa a Kiev, Bridget Brink, ha esortato il Congresso a sbloccare e accelerare l'invio di nuovi aiuti all'Ucraina: «La Russia sta attaccando con missili ipersonici. Negli ultimi 5 giorni, ha lanciato centinaia di missili e droni contro un Paese sovrano. L'Ucraina – ha incalzato su X – ha bisogno del nostro aiuto ora. Non c'è un momento da perdere».