Trump ci deporterà i detenuti? Niente posate e solo catene: ecco quanto è dura la mega prigione di El Salvador

Samuel Walder

17.2.2025

Non ci sono posate e pesi. L'idea è quella di evitare lesioni e scontri.
Non ci sono posate e pesi. L'idea è quella di evitare lesioni e scontri.
KEYSTONE

Donald Trump sta perseguendo una dura politica di deportazione: i criminali saranno detenuti nella mega prigione di El Salvador. Nel 2024 il Governo locale ha persino utilizzato un video per pubblicizzare il carcere, dove potrebbero finire anche i cittadini statunitensi.

Samuel Walder

Hai fretta? blue News riassume per te

  • El Salvador ha firmato un accordo con gli Stati Uniti in cui accetta di accogliere i migranti deportati e criminali violenti, anche statunitensi, a pagamento.
  • Le organizzazioni per i diritti umani criticano le condizioni disumane di detenzione nelle carceri salvadoregne.
  • Gli esperti mettono in dubbio la base legale per la deportazione dei cittadini statunitensi.
  • La rigorosa politica anti-gang del presidente salvadoregno Nayib Bukule ha ridotto il tasso di omicidi del 57%.
  • D'altra parte è criticato a livello internazionale per l'incarcerazione di massa e le possibili violazioni dei diritti umani.

Con un accordo senza precedenti, El Salvador ha accettato di accogliere nelle sue carceri criminali violenti provenienti dagli Stati Uniti e migranti deportati di qualsiasi nazionalità.

L'accordo, annunciato dal segretario di Stato americano Marco Rubio e dal presidente salvadoregno Nayib Bukele, ha suscitato aspre critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani, come riportato dalla «CNN» e dall'agenzia di stampa Keystone-SDA.

Rubio ha elogiato la decisione di El Salvador come un «atto di straordinaria amicizia» nei confronti degli Stati Uniti.

Secondo l'accordo, il Paese dell'America centrale non deve solo riprendersi i propri cittadini, ma anche gli immigrati clandestini, indipendentemente dalla loro nazionalità. Rubio ha citato esplicitamente i membri delle famigerate bande MS-13 e Tren de Aragua.

El Salvador si offre anche di accogliere i cittadini statunitensi detenuti. Il presidente Bukele lo ha confermato su X e ha spiegato che il suo Paese è pronto a trasferire i criminali condannati, compresi i cittadini statunitensi, nel famigerato mega-carcere CECOT dietro pagamento di una tassa.

«Per gli Stati Uniti la tariffa sarebbe relativamente bassa, ma per noi sarebbe considerevole», ha dichiarato Bukele. Anche Elon Musk si esprime su X e commenta il piano di Trump come una «buona idea».

Aspre critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani

I gruppi per i diritti umani mettono in guardia sulle condizioni disumane di detenzione in El Salvador. Secondo il Dipartimento di Stato americano, le carceri sono sovraffollate e i prigionieri spesso non hanno accesso a servizi igienici, acqua potabile e cure mediche adeguate.

Roman Palomares, presidente della Lega dei cittadini latinoamericani uniti (LULAC), ha descritto l'accordo come un «giorno triste per l'America». Mneesha Gellman, docente di politica internazionale, ha parlato di una «proposta bizzarra che potrebbe violare le leggi internazionali sui diritti umani».

Anche in El Salvador c'è resistenza. Manuel Flores, segretario generale del Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martí (FMLN), ha criticato aspramente l'accordo: «Siamo un cortile o una discarica per altri Paesi?».

La dura politica di Trump sull'immigrazione si inasprisce

L'accordo con El Salvador fa parte della politica di immigrazione più dura della nuova amministrazione. Negli ultimi mesi Trump aveva già spinto per accordi di deportazione con Venezuela, Messico e Colombia e tentato di reindirizzare i migranti in cerca di asilo verso «Paesi terzi sicuri».

Particolarmente controversa è la base legale dell'accordo. Gli esperti dubitano che la deportazione di cittadini statunitensi detenuti in un altro Paese sia costituzionale. Se si dovesse effettivamente deportare criminali americani in El Salvador, ci si potrebbe aspettare una massiccia resistenza legale.

Campagna pubblicitaria per la prigione della tortura

Nel giugno 2024 il governo di El Salvador ha pubblicato una sorta di video promozionale per la mega prigione. All'epoca il Governo aveva trasferito nella prigione più di 2'000 membri di bande.

La maggior parte dei detenuti appartiene alle organizzazioni criminali MS-13 e Barrio 18, due delle bande più famose del Paese.

Dal 2022 Bukele conduce una campagna senza precedenti contro le bande organizzate del Paese. Il suo obiettivo? Sradicare completamente la criminalità di strada. A tal fine la sua amministrazione ha già imprigionato oltre 70'000 persone, una cifra che ha fatto scalpore in tutto il mondo.

Nel 2022 70'000 persone erano già detenute nel carcere.
Nel 2022 70'000 persone erano già detenute nel carcere.
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Senza posate e senza pesi

I detenuti devono consumare i loro pasti - tra cui riso, noodles e uova - senza posate, perché le autorità temono che possano trasformarle in armi.

I detenuti possono uscire dalle celle solo per mezz'ora al giorno e possono fare esercizio solo con il proprio peso corporeo. I bilancieri o i pesi sono vietati per evitare la violenza tra i detenuti.

I gruppi per i diritti umani stanno già lanciando l'allarme nel 2024: secondo i rapporti, 174 prigionieri sono stati torturati e uccisi solo lo scorso anno. Le brutali condizioni di detenzione sono al centro delle critiche internazionali.

Il tasso di omicidi è diminuito del 57%

Il Governo difende le sue azioni. Il commissario per i diritti umani di El Salvador ha sottolineato che i diritti dei detenuti vengono rispettati. Lo stesso Bukele celebra il successo delle sue azioni e sottolinea il drastico calo del tasso di criminalità.

La repressione ha effettivamente avuto effetto: il tasso di omicidi in El Salvador è sceso di quasi il 57% nel 2022, un miglioramento enorme per un Paese che un tempo era considerato lo Stato più pericoloso del mondo.

Ma il prezzo di questa sicurezza è alto. I critici avvertono che la rigorosa campagna anti-gang del presidente non colpisce solo i criminali, ma anche gli innocenti che vengono imprigionati senza un giusto processo.