TensioneNuovi disordini nel Regno Unito, Musk attacca Starmer sui social
SDA
6.8.2024 - 21:07
Mentre continuano nelle strade del Regno Unito i disordini dei gruppi dell'ultradestra alimentati dalle fake news sui social media e si temono per mercoledì nuove e ancora più devastanti proteste in più città, Elon Musk dal suo profilo di X, di cui è patron, ha lanciato a colpi di tweet un attacco contro il premier laburista Keir Starmer e il suo governo destinato ad accendere ancora di più gli animi in una situazione ad altissima tensione.
Keystone-SDA
06.08.2024, 21:07
07.08.2024, 08:33
SDA
Il tycoon ha parlato di una «guerra civile inevitabile» in Gran Bretagna e ha criticato direttamente un post di sir Keir in cui garantiva la tolleranza zero contro i ripetuti attacchi alle comunità musulmane e alle moschee compiuti dalle frange di estremisti islamofobi.
Poi ha pubblicato una raffica di commenti riprendendo una teoria cara all'ultradestra su un presunto doppio standard usato dalla polizia, che sarebbe più soft coi manifestanti appartenenti alle minoranze etniche.
Per poi chiedersi se il Paese non stia diventando una nuova Unione Sovietica dopo che l'esecutivo si è impegnato a perseguire i criminali dei 'riots' anche online, per reati come l'istigazione alla violenza: Musk ha ripubblicato un video, ripreso da altri profili, di una agente di polizia mentre arresta un uomo sospettato di aver fatto commenti offensivi su Facebook.
Dura reazione del Governo
Dura la reazione del governo, impegnato nel tentativo di contenere le proteste organizzate e coordinate via social.
La viceministra della Giustizia Heidi Alexander ha definito i commenti dell'uomo più ricco del mondo «profondamente irresponsabili» proprio mentre gli agenti di polizia vengono feriti nelle strade da estremisti e hooligan, vengono incendiati edifici e presi di mira migranti e cittadini musulmani.
Lo scontro verbale è aumentato nonostante il ministro responsabile per la Scienza e la Tecnologia, Peter Kyle, in un incontro coi giganti dei social e del web – TikTok, Meta, la società madre di Facebook, Google, e X – abbia chiesto la loro collaborazione contro la diffusione della disinformazione sulle rispettive piattaforme.
Scattati i primi arresti
Mentre sono già scattati i primi arresti per l'attività online legata all'organizzazione dei 'riots' e un uomo è stato condannato per incitamento all'odio razziale per i post pubblicati su Facebook, il latitante Tommy Robinson, esponente di estrema destra in fuga dalla giustizia britannica, da un hotel di lusso a Cipro ha continuato a fomentare via social i disordini.
Ha anche ringraziato in un tweet Musk per la sua lotta contro una fantomatica censura di Stato.
Del resto l'ex leader dell'English Defence League, gruppo su posizioni xenofobe e islamofobe, era stato riammesso su X l'anno scorso dopo l'acquisto della piattaforma online da parte del tycoon, ponendo fine alla messa al bando imposta nel 2018.
Convocato per la seconda volta il comitato per le emergenze
Intanto Starmer ha convocato per la seconda volta in soli due giorni il comitato per le emergenze Cobra al fine di far fronte alla nuova ondata di proteste violente prevista per domani.
E i disordini hanno iniziato ad assumere dimensioni impressionanti, con più di 400 arresti compiuti dall'inizio degli scontri seguiti alla strage di bambine a Southport e alla successiva «tempesta» di disinformazione online, oltre a decine di persone incriminate e diversi feriti lievi fra gli agenti, a fronte di una devastazione andata avanti anche la notte tra lunedì e martedì, nelle città inglesi di Plymouth, Birmingham e Darlington e anche a Belfast nell'Irlanda del Nord, dove un uomo di cinquant'anni è rimasto gravemente ferito per un attacco a sfondo razziale.
L'esecutivo ha mobilitato oltre 6 mila agenti specializzati per fermare la situazione di caos, esteso gli orari di apertura dei tribunali penali e c'è chi ipotizza fra i vertici della giustizia, come il Director of Public Prosecutions (Dpp) Stephen Parkinson, di applicare le norme anti-terrorismo contro gli estremisti ma ci si chiede se questo riuscirà a fermarli.