Medio Oriente Nuovi scontri nei Territori, Abu Mazen non vedrà Pence

ATS

9.12.2017 - 20:08

Proteste anche oggi nei territori palestinesi
Proteste anche oggi nei territori palestinesi
SDA

Nuovi scontri in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme, anche se con minore intensità rispetto a ieri. La tensione resta comunque alta, con 80 feriti palestinesi registrati negli incidenti di oggi e un bilancio complessivo salito a 4 morti.

Il presidente Abu Mazen, secondo fonti palestinesi, ha deciso di non incontrare per protesta contro la decisione di Trump il vicepresidente Usa Mike Pence nel suo imminente viaggio in Medio Oriente. La Lega Araba intanto ha deciso di chiedere all'Onu "di adottare una risoluzione che respinga la decisione" del capo della Casa Bianca sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale d'Israele

Betlemme, Ramallah, Hebron e Gerusalemme est sono state le città dove oggi si sono verificati gli scontri più gravi. In Cisgiordania e a Gerusalemme est (dove è stata bloccata con barricate e una fitta sassaiola la centrale via Salah al Din con 4 agenti colpiti) i feriti palestinesi sono stati, secondo dati della Mezzaluna Rossa, 60: 13 di questi sono stati colpiti da proiettili veri o rivestiti di gomma, 36 sono stati intossicati da gas lacrimogeni. Secondo dati dell'esercito, i punti di conflitto in Cisgiordania e Gaza sono stati almeno 20, con "circa 600 manifestanti palestinesi".

Nella Striscia - dove oggi sono stati trovati i corpi dei due miliziani di Hamas rimasti uccisi nelle incursioni aeree notturne compiute da Israele contro postazioni della fazione islamica in risposta al lancio di razzi - i feriti sono stati 20, per lo più dimostranti colpiti a ridosso dei reticolati di confine.

A Gaza, secondo fonti locali, si è vissuta una notte di guerra e di paura tra lanci di razzi e raid aerei. Sull'altro versante, nelle comunità ebraiche a ridosso della Striscia come Sderot, dopo l'allarme antimissili la gente ha trascorso la notte nei rifugi.

Hamas anche oggi ha addossato ad Israele la responsabilità dell'escalation, confermando che la "scintilla dell'Intifada è stata accesa" e che "continuerà". Ma dallo Stato ebraico è arrivato il monito del generale Yoav Poli Mordechai, responsabile dei Territori. Dopo aver fatto appello al popolo di Gaza a guardarsi dagli "elementi terroristici" ha avvertito: "Continuare il lancio di razzi comporterà una dura reazione da parte dell'esercito".

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