Diritti Oggi il Pride di Budapest, sfida al divieto di Orban

SDA

28.6.2025 - 09:29

Il premier ungherese Viktor Orban
Il premier ungherese Viktor Orban
Keystone

Si prevedono numeri record di partecipanti alla marcia del Pride che oggi si terrà nella capitale ungherese Budapest, sfidando un divieto imposto dal governo di Viktor Orban che segna una regressione senza precedenti dei diritti Lgbtq nell'Unione Europea.

Keystone-SDA

La coalizione del premier ungherese ha modificato le leggi e la Costituzione all'inizio di quest'anno per vietare la manifestazione annuale, giustificando la sua pluriennale repressione dei diritti Lgbtq con motivazioni di «protezione dei minori».

Mentre Orbán si è sentito incoraggiato dall'offensiva anti-diversità del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, le sue iniziative hanno suscitato proteste in patria e condanne da parte dell'Ue e dei gruppi per i diritti umani.

Ieri, il leader nazionalista ha affermato che, sebbene la polizia non «disperderà» la 30a edizione della marcia del Pride, coloro che vi hanno preso parte dovrebbero essere consapevoli delle «conseguenze legali».

Nonostante il rischio di una multa, si prevede che oltre 35.000 persone si raduneranno alle 14 vicino al Municipio di Budapest, un'ora prima dell'inizio della marcia.

Si prevede che ministri di diversi paesi dell'Ue e decine di legislatori europei parteciperanno, sfidando il divieto, come accaduto a Mosca nel 2006 e a Istanbul nel 2015.

Tra questi, anche una nutrita delegazione italiana, dalla segretaria del Pd Elly Schlein al leader di Azione Carlo Calenda, dal responsabile esteri di Iv Ivan Scalfarotto fino alla coordinatrice diritti del M5s Alessandra Maiorino.

«Non stiamo solo difendendo noi stessi... Se questa legge non verrà abrogata, l'Europa orientale potrebbe trovarsi ad affrontare un'ondata di misure simili», ha dichiarato Viktoria Radvanyi, organizzatrice del pride ungherese. Mentre gli organizzatori della parata rischiano fino a un anno di carcere, i partecipanti possono incorrere in multe fino a 500 euro.

Le ultime modifiche legislative autorizzano le autorità a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare i partecipanti: telecamere appena installate sono apparse sui lampioni lungo il percorso previsto per la marcia.

Tuttavia, il sindaco di Budapest dell'opposizione, Gergely Karacsony, ha insistito sul fatto che nessun partecipante potrà subire ritorsioni, poiché la marcia – co-organizzata dal comune della capitale – è un evento municipale e non richiede, a suo dire, l'autorizzazione della polizia.

Nel frattempo, gruppi di estrema destra hanno annunciato diverse controproteste lungo il percorso previsto della marcia.