Vaticano Parolin a ONU, Santa Sede ribadisce appello cessate fuoco globale

SDA

26.9.2021 - 10:25

La Santa Sede - ha detto all'ONU il card. Petro Prolin - invita gli Stati a prestare attenzione all'appello del Segretario Generale e di Papa Francesco per un cessate il fuoco globale e per una condivisione della responsabilità umanitaria.
La Santa Sede - ha detto all'ONU il card. Petro Prolin - invita gli Stati a prestare attenzione all'appello del Segretario Generale e di Papa Francesco per un cessate il fuoco globale e per una condivisione della responsabilità umanitaria.
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La Santa Sede ribadisce il suo appello per «un cessate il fioco globale». Lo ha detto il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, parlando all'Assemblea generale dell'ONU.

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«Il recente aggravamento della situazione umanitaria in Afghanistan e le tensioni politiche in corso in Siria e in Libano, così come in altri luoghi, sono un duro promemoria dell'impatto che i conflitti esercitano sui popoli e sulle nazioni. La Santa Sede – ha sottolineato Parolin – invita gli Stati a prestare attenzione all'appello del Segretario Generale e di Papa Francesco per un cessate il fuoco globale e per una condivisione della responsabilità umanitaria».

Il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, parlando all'Assemblea generale dell'ONU, ha posto in particolare l'accento sulla necessità di fermare la corsa agli armamenti nucleari, come alle armi biologiche e chimiche.

«La minaccia delle armi nucleari, possedute con il pretesto della deterrenza» in realtà «avvelena i rapporti tra i popoli, ostacola il dialogo, mina la speranza. Le questioni umanitarie e di sicurezza ci impongono di porre fine alla corsa agli armamenti nucleari – ha sottolineato Parolin – e di intraprendere azioni efficaci verso il disarmo nucleare, la non proliferazione e il divieto. L'entrata in vigore lo scorso gennaio del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari è un importante passo avanti. È ferma la speranza della Santa Sede che ciò stimolerà anche progressi nell'attuazione del Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari».