RussiaPer il Cremlino «l'ingresso di Kiev destabilizzerà l'Ue»
SDA
15.12.2023 - 19:11
Ammettere l'Ucraina ai negoziati per entrare nell'Ue è solo una mossa «politica» volta ad «irritare ancor più la Russia», e rischia di «destabilizzare» la stessa Unione, perché non si basa sul rispetto di solidi criteri.
Keystone-SDA
15.12.2023, 19:11
15.12.2023, 19:34
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Questo il giudizio del Cremlino il giorno dopo la decisione al Consiglio europeo, presa con l'assenza dalla sala del premier ungherese Viktor Orban che si è guadagnato gli elogi di Mosca anche per il veto posto ai nuovi finanziamenti a Kiev: «L'Ungheria, a differenza di altri Paesi Ue, difende con fermezza i suoi interessi, e questo ci impressiona», ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.
Oltre all'Ucraina, anche la Moldavia è stata ammessa ai negoziati, mentre alla Georgia è stato concesso lo status di candidato ad entrare nell'Unione.
«L'Ue, ha osservato Peskov, già non sta attraversando i tempi migliori della sua storia, sia in termini di funzionamento dell'unione sia nell'economia. Perciò ovviamente è chiaro che questa è una decisione assolutamente politicizzata».
Il commento ironico su come è stata presa la decisione
Il portavoce ha aggiunto che «ovviamente questi nuovi membri possono destabilizzare l'Ue» perché l'Unione ha sempre avuto «criteri severi per l'ingresso» e «al momento è ovvio che né l'Ucraina né la Moldavia rispondono a questi criteri».
Il portavoce del Cremlino ha avuto anche un commento ironico per il fatto che Orban sia uscito dalla sala, apparentemente su suggerimento del cancelliere tedesco Olaf Scholz, al momento del voto.
«Leggiamo con grande interesse, ha detto Peskov, varie notizie dei media sulla, chiamiamola così, procedura per adottare diverse decisioni nella Ue, aspettando che qualcuno esca a prendere un caffè per far passare certe decisioni in sua assenza. Se questo corrisponde alla realtà, allora è una procedura unica».
«Segnali» a Mosca per trattare su Ucraina
Sul piano diplomatico, tuttavia, c'è da registrate un commento del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, secondo il quale alcuni esponenti di Paesi occidentali, tra cui un «famoso leader», hanno inviato «segnali» a Mosca di essere pronti a trattare sull'Ucraina e sulla sicurezza in Europa.
Non è chiaro a quale leader si riferisse, ma da Bruxelles il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto pubblicamente sapere di essere «pronto ad ascoltare» le eventuali proposte dell'omologo russo Vladimir Putin, che però devono «esprimere la volontà di dialogare ed essere in linea con il rispetto del diritto internazionale».
La guerra continua
Sul terreno, intanto, la Russia intensifica le operazioni militari. Nuovi lanci di droni sono stati segnalati nella notte dalle autorità ucraine sulle regioni di Mykolaiv, Kherson, Khmelnytskyi e Poltava.
Secondo lo Stato maggiore, nelle ultime 24 ore i russi hanno lanciato 4 attacchi missilistici, 50 dagli aerei e 56 con con sistemi a lancio multiplo di razzi.
Secondo un comandante ucraino sul campo, negli ultimi tre giorni l'esercito di Mosca ha inoltre intensificato i tentativi di sfondamento nel Donbass. Mentre il ministero della Difesa di Mosca ha detto che sei droni lanciati dalle forze ucraine contro obiettivi in territorio russo sono stati abbattuti sulla regione di Kursk.