La Polonia scende di nuovo in piazza in decine di città: diverse migliaia di persone stanno protestando contro il divieto quasi totale di aborto deciso ieri con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della controversa sentenza della Corte costituzionale.
Se Varsavia è il cuore del dissenso – si contano già migliaia di persone nelle strade della capitale polacca – manifestazioni si svolgono anche Danzica, Poznan, Rzeszow, Stettino, Katowice.
«Il divieto di aborto è una tortura», si legge su qualche striscione. «Siamo per tutela dei diritti dell'uomo, lottiamo per la libertà».
I media informano che già oggi alcuni medici si sono rifiutati di far abortire delle donne con feti malformati per non entrare in questo modo in conflitto con la decisione della Corte costituzionale.
L'aborto in Polonia è adesso ammesso soltanto in caso di stupro o incesto e se è in pericolo la salute o la vita della donna. Marta Lempart, una delle leader della protesta, ha convocato per domani un'altra manifestazione nazionale di protesta a Varsavia.
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