Guerra in UcrainaZelensky rilancia l'allarme: «Putin non si fermerà»
SDA
24.6.2025 - 21:10
Volodymyr Zelensky in pressing.
Keystone
Nel pieno caos mediorientale e con il sostegno occidentale in calo, Volodymyr Zelensky è tornato in Europa per rilanciare l'allarme su Putin e non essere dimenticato.
Keystone-SDA
24.06.2025, 21:10
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«Vladimir Putin non si fermerà. E sta preparando operazioni contro i Paesi europei». Senza la mimetica di ordinanza ma in completo blu scuro in stile marina, Volodymyr Zelensky è tornato nel cuore dell'Europa in uno dei suoi momenti più difficili.
La guerra tra Israele e Iran, con la partecipazione degli USA e il ruolo che si è ritagliata anche la Russia, ha inevitabilmente offuscato quello che, solo qualche mese fa, sarebbe stato il piatto forte del summit della Nato: la guerra in Ucraina.
Donald Trump vuole chiudere in fretta, la chimica con l'ex comico non è buona, a dir poco, e così Zelensky a L'Aja conta sugli amici europei per farsi notare. I
l segretario della Nato Mark Rutte ha fatto in modo che venisse invitato alla cena di gala offerta dai reali d'Olanda, gli ha organizzato due finestre di visibilità nel primo giorno di summit, compreso un punto stampa con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, mentre domani ci sarà un incontro con i leader dell'E5 europeo (ovvero Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Polonia).
Ma il presidente ucraino è consapevole che, allo stesso tempo, non può prescindere dal supporto americano, se davvero vuole chiudere la guerra scatenata da Vladimir Putin, che solo nelle ultime ora ha causato almeno 17 morti a Dnipro.
Cala il sostegno a Kiev
Oltre alla cena, dunque, spera di avere un bilaterale col tycoon, probabile ma non certo, come di prassi.
Il caos diplomatico scatenato dalla crisi mediorientale rischia poi di sconquassare non poco il sostegno dell'Occidente a Kiev. E lo si vede col "price cap" al petrolio russo, fino a poche settimane fa punta di diamante del 18esimo pacchetto di sanzioni dell'Ue e poi scomparso dai radar dopo il flop del G7 canadese.
Rutte ha ricordato che il summit dell'anno passato, a Washington, ha stabilito il principio del «percorso irreversibile» di Kiev verso l'ingresso nella Nato e Zelensky si è detto grato per il gesto.
Nella dichiarazione finale del summit, infatti, non lo si ribadirà. Ci saranno espressioni di sostegno per l'Ucraina e di condanna per la Russia ma in un tono molto più sfumato rispetto al passato.
Trump frena
Un esempio su tutti. Quando gli hanno chiesto, in volo sull'Air Force One, se è d'accordo con un riferimento all'aggressione della Russia verso l'Ucraina nel comunicato finale (in teoria concordato la scorsa domenica) la risposta non è stata esaltante per Zelensky: «Devo darci un'occhiata», ha frenato Trump. Il presidente ucraino, dal canto suo, ha ribadito concetti che, fino a qualche tempo fa, anche Washington condivideva.
«Mosca prepara operazioni contro i Paesi europei, Putin vuole solo la guerra e la nostra intelligence lo conferma», ha avvertito il leader di Kiev provando a delineare una nuova internazionale del male che include, oltre alla Russia, anche la Corea del Nord e «attori non statali», come le imprese cinesi.
Il muro di Orban
Tutti concetti che, probabilmente, Zelensky ribadirà anche al Consiglio europeo di giovedì, dove tuttavia ancora una volta a mettere i bastoni tra le ruote alle conclusioni finali del summit sarà l'Ungheria.
Il muro di Viktor Orban sulle nuove sanzioni anti-russe potrebbe cadere nei prossimi giorni. Ma non cadrà la contrarietà del premier magiaro all'adesione di Kiev all'Unione.
A Palazzo Berlaymont sono convinti che, da qui alle elezioni politiche in Ungheria del prossimo inverno la posizione di Orban - in difficoltà, stando agli ultimi sondaggi, rispetto al leader dell'opposizione Peter Magyar - si irrigidirà ulteriormente.