ItaliaPrimo viaggio di Meloni a Bruxelles: «Un segnale forte»
SDA
3.11.2022 - 21:40
Stretta di mano tra la premier italiana Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Keystone
La difesa dei «confini esterni» della Ue come approccio per affrontare la gestione dei migranti, che trova «orecchie disponibili». E la difesa «degli interessi nazionali» come metodo di confronto, per fare sentire la voce «forte» dell'Italia a Bruxelles.
SDA
3.11.2022 - 21:40
La premier italiana Giorgia Meloni affronta il primo banco di prova internazionale per dimostrare ai vertici europei che il nuovo governo di centrodestra non è di «marziani», è disponibile a «collaborare» ma ha ben chiare le priorità e le ricette per affrontarle.
Risposte «concrete» contro il caro-gas, una «implementazione» del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per dirottare le risorse sull'energia. Scelte comuni per fare fronte a quello che definisce l'effetto «domino» della guerra in Ucraina, il suo impatto sulle economie dell'Occidente.
Von der Leyen: «forte segnale»
E il primo segnale arriva da Ursula von der Leyen: «Grazie Giorgia Meloni per il forte segnale lanciato con la tua visita alle istituzioni europee nel tuo primo viaggio all'estero. È stata una buona occasione per scambiare opinioni su temi critici che vanno dal sostegno all'Ucraina, all'energia all'Italia, al NextGenEU e alla migrazione», dice la presidente della Commissione.
Incontri che sono andati «bene», rilancia a fine serata la premier italiana in una breve dichiarazione alla stampa. Parla di una interlocuzione «franca e positiva», prima con la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, che conosce da tempo, poi con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen e infine con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, con cui si intrattiene anche a cena prima di fare rientro a Roma.
Ad aspettarla ci sarà il secondo consiglio dei ministri operativo, che dovrà svelare le prime scelte in materia di politica economica dell'esecutivo. Una «corsa contro il tempo», ammette la stessa Meloni che parla a lungo delle scelte da fare con la manovra nel corso di un pranzo privato con il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, prima dell'avvio degli incontri ufficiali.
Menu economico
Il menù è strettamente economico, non solo la legge di bilancio ma anche la riforma del Patto di stabilità – cruciale per un paese ad alto debito come l'Italia – e il Pnrr. Che poco dopo sarà uno dei temi caldi del confronto con la presidente della Commissione.
«Visita bagnata visita fortunata» scherza – sotto un cielo grigio e piovoso per gran parte del tempo – appena vede Metsola all'Europarlamento. Dalla presidente maltese viene accolta calorosamente, si parlano per un'ora – sempre in italiano – prima da sole poi con le delegazioni. Meloni «è una tipa tosta, coraggiosa e determinata» dice di lei Metsola, ribadendo che dal colloquio è emerso come l'Italia «resta al centro dell'Ue».
I vertici comunitari mostrano tutti di apprezzare il «segnale forte» di una prima visita proprio a Bruxelles. Che vuole spazzare via i dubbi sulla collocazione internazionale dell'Italia e sulle posizioni oramai lontane da un certo sovranismo che preoccupa la Ue.
Quando lascia l'Eurocamera Meloni si concede ai selfie con alcuni sostenitori, che la aspettano e le rivolgono cori di incoraggiamento «Giorgia Giorgia», in una visita che fila via liscia salvo la contestazione di due studenti di Salerno in Erasmus in Belgio che al suo arrivo alla commissione espongono un cartello «Signora presidente un governo di fascisti non mi rappresenta».