Disordini negli USATrump, militari in strada e battaglia legale con la California
SDA
12.6.2025 - 22:12
Gli scontri continuano.
Keystone
Tensione crescente negli Stati Uniti: mentre la California sfida legalmente la Casa Bianca, Trump risponde con lo schieramento di migliaia di soldati e marines, in vista di 1'500 proteste annunciate in tutto il Paese.
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12.06.2025, 22:12
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Nelle prossime 48 ore a Los Angeles ben 700 marines si uniranno alla Guardia Nazionale e saranno autorizzati a trattenere chiunque interferisca con gli agenti dell'immigrazione o i manifestanti che si scontrano con gli agenti federali.
Il battaglione, secondo funzionari dell'amministrazione, ha ricevuto un addestramento specifico per la missione in California e saranno dotati di proiettili veri.
Intanto, il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott ha annunciato di aver ordinato lo schieramento oltre 5'000 soldati in tutto lo stato, insieme a oltre 2'000 poliziotti del Lone Star State.
Alcuni militari sono stati mobilitati a una protesta mercoledì sera nel centro di San Antonio ma nei prossimi giorni sono previste altre proteste in città come Houston e Austin, nell'ambito delle manifestazioni nazionali «No Kings» di sabato, in contemporanea con la parata militare per i 250 anni dell'esercito a Washington che coincide con il 79esimo compleanno di The Donald.
1'500 proteste in tutto il Paese
Sono previste almeno 1'500 proteste in 1'400 città americane, per il più grande raduno anti-Trump in un solo giorno dall'inizio della sua seconda presidenza.
«Non mi sento un re, devo passare l'inferno per ottenere qualcosa», ha sminuito Donald Trump assicurando che se c'è la Guardia Nazionale in strada non ci saranno disordini.
Sulla legittimità di schierare i militari è attesa una decisione di un giudice di San Francisco dopo la denuncia d'urgenza di Newsom, che contesta l'autorità del presidente in questo frangente.
La minaccia di tagliare fondi
Ma il conflitto con la Stato guidato dal democratico non è solo sul campo. L'amministrazione, infatti, starebbe valutando la possibilità di tagliare un'ampia fetta di finanziamenti federali alla California, secondo il «Washington Post», per il mancato rispetto degli ordini esecutivi di Trump contro gli sforzi a favore della diversità e contro sprechi, frodi e abusi da parte del governo statale.
Nel frattempo, il presidente ha firmato una misura per abrogare una norma della California che vieta la vendita di nuove auto a benzina entro il 2035, nonché per bloccare le politiche statali volte a ridurre le emissioni dagli scarichi di alcune automobili e l'inquinamento da ossido di azoto causato dai camion.
«Abbiamo salvato l'industria automobilistica americana», ha dichiarato il presidente firmando il provvedimento. Immediata la reazione dello Stato che ha annunciato una nuova causa contro il tycoon.
«L'agenda divisiva del presidente sta mettendo a repentaglio le nostre vite, la nostra economia e il nostro ambiente», ha dichiarato il procuratore generale della California, Rob Bonta. «È sconsiderato, illegale e, per questo motivo, aspetteremo l'amministrazione Trump in tribunale per la 26esima volta», ha aggiunto.