Svezia nella NATO bloccata Putin c'entra qualcosa con il Corano dato alle fiamme?

Philipp Dahm

28.1.2023

Rasmus Paludan brucia una copia del Corano davanti all'ambasciata turca a Copenhagen.
Rasmus Paludan brucia una copia del Corano davanti all'ambasciata turca a Copenhagen.
EPA

L'ipotesi dell'adesione della Svezia alla NATO si sta allontanando dopo che un politico radicale di destra ha bruciato pubblicamente il Corano a Stoccolma. Ma ora sembra che in questa azione sia coinvolto un fan di Putin ed ex dipendente di «Russia Today».

P. Dahm

28.1.2023

Sabato 21 gennaio, non lontano dall'ambasciata turca a Stoccolma, un estremista di destra danese ha dato fuoco al Corano. E non è la prima volta che Rasmus Paldudan insulta l'Islam in questo modo. E non sarà nemmeno l'ultima: in un'intervista allo svedese «Aftonbladet» aveva annunciato che venerdì avrebbe incendiato altre tre copie del libro sacro a Copenaghen. E così ha fatto.

In tutta risposta, il presidente turco Recep Tayyib Erdogan aveva fatto sapere che Ankara avrebbe bloccato l'espansione settentrionale della NATO. «Se non si rispetta la Repubblica turca o la fede religiosa dei musulmani, allora non si può ottenere il nostro sostegno», aveva affermato il 23 gennaio.

Ma ora si sospetta che il Cremlino abbia messo lo zampino nell'azione, volta a silurare l'adesione della Svezia alla NATO. Come riferisce il portale australiano «The Age», un ex dipendente di «Russia Today» avrebbe pagato le tasse che dovevano essere versate per la registrazione del rogo del Corano a Stoccolma.

Si tratta di Chang Frick, che su Twitter ha posato con una maglietta con il volto di Vladimir Putin e possiede il calendario con il presidente russo. Ora Frick gestisce un portale di notizie chiamato «Nyheter idag» e dal 2014 non vuole avere rapporti con «Russia Today». Ha inoltre riferito che con questa azione voleva solo rafforzare la libertà di opinione.

«Sospetto»

«Se il fatto di aver pagato alla polizia una tassa amministrativa di 320 corone è bastato per sabotare la domanda della Svezia, probabilmente il progetto poggia su basi molto precarie», ha dichiarato Frick. Gli esperti ritengono tuttavia che il Cremlino potrebbe aver mosso i fili dietro le quinte.

Paul Levin, dell'Università di Stoccolma, trova la questione «sospetta»: «La persona che beneficia maggiormente del fatto che la NATO non si espanda verso est, fino al confine con la Russia, è Putin». Se la situazione rimarrà in stallo, Helsinki potrebbe entrare nell'Alleanza senza Stoccolma. «Se la Turchia continua a bloccare l'adesione, credo che la Finlandia prima o poi dovrà farlo da sola».

Il 24 gennaio, il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström ha dichiarato che il suo Paese si trova nella situazione più incerta dai tempi della Seconda guerra mondiale. Ma, dal canto suo, il primo ministro svedese Ulf Kristersson rimane ottimista nonostante i battibecchi. «Spero che avvenga il prima possibile», ha detto il 59enne, riferendosi all'ammissione.

Ankara non ha affermato che l'adesione è fuori questione, ha precisato Kristersson: «Possiamo avere opinioni diverse sul punto in cui ci troviamo nel processo, ma non ci sono dubbi sull'obiettivo finale». Si tratta ora di raffreddare la «situazione incandescente», ha detto il capo del Governo. «Sono pronto a parlare con Erdogan in qualsiasi momento».

Redatto con materiale di agenzia.