SanitàScandalo in Giappone per un anti-colesterolo, 81 morti sospette
SDA
28.6.2024 - 18:43
Si aggrava lo scandalo di una nota azienda farmaceutica giapponese produttrice di integratori alimentari anti colesterolo, che ad oggi potrebbero aver causato più di 80 morti sospette. Il clamore ha avuto inizio lo scorso marzo, quando la Kobayashi Pharmaceutical ha dichiarato che cinque persone erano decedute a seguito dell'assunzione degli integratori «beni-koji», a base di lievito di riso rosso, prontamente ritirati dal mercato, per poi correggere la cifra delle vittime a quattro.
Keystone-SDA
28.06.2024, 18:43
28.06.2024, 20:45
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A distanza di poche settimane, dopo le numerose segnalazioni dei familiari delle persone con complicazioni di salute che avevano assunto gli integratori, il ministero della Salute nipponico ha deciso di fare chiarezza, accusando l'azienda di non aver aggiornato le autorità sanitarie secondo le disposizioni vigenti.
«Il comportamento dell'azienda è estremamente deplorevole, e l'indagine sugli incidenti mortali non può essere trascurata. Il governo la gestirà direttamente», ha dichiarato il ministro della Salute, Keizo Takemi, ai media locali.
A cosa sono dovuti i decessi?
Già a fine marzo la casa farmaceutica con sede a Osaka aveva annunciato che un certo numero di persone che avevano utilizzato l'integratore – che ha lo scopo di aiutare a ridurre i livelli LDL, noto come il colesterolo cattivo – stavano sperimentando malattie legate ai reni. L
'azienda ha inoltre detto di aver rilevato la presenza di un composto chimico naturale ricavato dalla muffa blu negli ingredienti utilizzati per la produzione degli integratori, e che questa sostanza anomala, potenzialmente tossica, potrebbe essere la causa delle malattie.
Tra i 76 nuovi casi, oltre a quelli accertati, le cause di morte non includono solo complicazioni legate ai reni, ma anche cancro, ictus celebrale, polmonite e dissezione aortica.
Per gli integratori controlli meno rigidi che per i farmaci
Fondata nel 1919, Kobayashi Pharmaceutical produce una varietà di integratori e prodotti per la salute, ed è conosciuta anche all'estero. Secondo gli analisti del settore i controlli di qualità relativi agli integratori, che in Giappone sono disciplinati da una normativa del 2015, sono considerati meno rigidi delle norme che regolano i farmaci con prescrizione medica, e in molti casi non sono sottoposti a screening statali accurati.
In attesa di una maggiore accuratezza delle analisi c'è intanto il rischio che le criticità possano estendersi non sono su scala nazionale, ma anche nei paesi limitrofi.
Kobayashi ha infatti dichiarato di aver venduto il lievito di riso rosso ad altre 50 aziende in Giappone e a due a Taiwan. Queste ultime hanno ritirato preventivamente 154 prodotti sospetti in seguito all'allarme, come dichiarato dalle autorità sanitarie dell'isola, e al momento non sono state segnalate anomalie.