«Un miracolo di Natale» Gli sciatori nel Vorarlberg scampati alla morte per un soffio

DPA / TPFI

26.12.2022

Si è subito parlato di un «miracolo di Natale». Una valanga si stacca su un pendio. Una decina di sciatori vengono sommersi dalla neve, ma riescono a fuggire quasi senza conseguenze. Solo un tedesco è rimasto gravemente ferito.

DPA / TPFI

«Oh, mio Dio, oh, mio Dio», gridano i testimoni oculari, scioccati, in inglese. Un video mostra una decina di sciatori investiti da una valanga su una pista sull'Arlberg. Le autorità ipotizzano il peggio e lanciano una delle più grandi operazioni di salvataggio degli ultimi anni nella zona.

Nel giorno di Natale ben 200 soccorritori hanno cercato per ore nella massa nevosa. Un tedesco di 46 anni, che vive a Londra, è rimasto solo parzialmente sepolto e, stando alla polizia, è stato recuperato quasi subito. «Ha riportato ferite molto gravi e si trova nel reparto di terapia intensiva, ma le sue condizioni ora sono stabili», ha detto un portavoce delle cliniche Tirol di Innsbruck.

Tutti gli altri sciatori colpiti, che secondo l'Associazione turistica della zona provengono da Germania, Belgio, Paesi Bassi, Bosnia, Croazia e Stati Uniti, hanno invece riportato solo ferite lievi o sono rimasti illesi.

«C'è stata molta fortuna»

«C'è stata molta fortuna», ha detto un portavoce della polizia lunedì riferendosi ai drammatici eventi di ieri. La valanga si è staccata sotto il Trittkopf, alto 2700 metri, nel comprensorio sciistico di Lech Zürz.

Secondo la polizia, la ragione dell'esito positivo di quanto accaduto è che probabilmente la valanga – composta da neve polverosa – non aveva più molta forza sul finale. «Inoltre, è più facile allontanarsi su una pista da sci che nel comprensorio sciistico aperto», ha continuato il portavoce della polizia. La pista con le sue marcature rosse è comunque adatta solo a buoni sciatori, il che è sicuramente stato un vantaggio.

Ciò che sarebbe potuto accadere, tuttavia, è dimostrato dall'area che ha ricoperto la valanga sulla sola pista: da 500 a 600 metri e in alcuni punti alta diversi metri, ossia come diversi campi da calcio. Gerhard Lucian, sindaco di Lech, località famosa per le sue numerose piste e per l'innevamento garantito, ha parlato alla ORF di un «miracolo di Natale a Lech».

Dal canto suo il capo del turismo di Lech, Hermann Fercher, nonostante tutta la gioia per l'esito positivo dell'incidente, ha fatto una richiesta urgente: «Tutti coloro che vengono coinvolti in una valanga dovrebbero riferirlo, questo renderebbe il lavoro più facile», ha detto all'agenzia di stampa tedesca. Gli sciatori travolti dalla valanga, infatti, erano scesi a valle con gli sci e alcuni di loro hanno denunciato alle autorità quanto successo solo alcune ore dopo.

I soccorritori erano comunque speranzosi, dal momento che non erano state fatte le consuete denunce di persone scomparse da parte dei parenti. Tuttavia, ogni metro quadrato di neve è stato controllato fino a mezzanotte alla ricerca di possibili vittime. Lunedì è stata eseguita comunque una perquisizione di sicurezza, che ha confermato che nessuno è rimasto sotto la valanga.

Un'area critica era stata fatta esplodere

In caso di incidente da valanga ogni minuto conta. Le vittime di solito soffocano rapidamente sotto la neve o soccombono per le ferite riportate. In singoli casi però capita che ci siano dei fortunati che trovano una cavità davanti al loro viso che consente loro di respirare. In questo caso, gli appassionati di sport invernali sono potuti essere tratti in salvo vivi anche dopo diverse ore.

La vittima più importante delle valanghe sull'Arlberg è il principe olandese Friso. È rimasto sepolto fuori pista nel febbraio del 2012 ed è morto dopo un anno e mezzo di coma.

È estremamente raro che le valanghe raggiungano i pendii considerati sicuri, ma non si può escludere. Tre anni fa, ad esempio, una donna e due bambine di sette anni sono morte in Alto Adige quando un'enorme lastra di neve si è staccata in Val Senales a 3000 metri di altitudine e ha ricoperto le piste. Ad Andermatt, in Svizzera, c'è invece stato un incidente nel dicembre 2019, in cui masse di neve hanno seppellito sei sciatori sulle piste. Ma tutto finì per il meglio.

Nel caso di Lech, secondo Fercher, l'area nota come critica era già stata fatta saltare domenica a causa della neve fresca alta circa un metro. Ma a quanto pare, l'esplosione non ha eliminato del tutto il pericolo. Il giorno di Natale c'erano inoltre temperature primaverili. Anche per questo motivo era stata diramata un'allerta per il notevole pericolo di valanghe nelle zone di alta montagna. Le autorità stanno ora indagando, tra l'altro, per lesioni personali colpose.