ProtesteSerbia: a Belgrado guerriglia urbana nella notte
ATS
8.7.2020
A Belgrado nella notte è guerriglia urbana fra dimostranti antigovernativi e polizia nei dintorni del Parlamento, obiettivo della protesta diretta in primo luogo contro il presidente serbo Aleksandar Vucic. Gli agenti hanno ripreso il controllo della situazione intorno alle 2 della notte, ma resta alta la tensione nella capitale.
Dopo essere stati respinti coi lacrimogeni dall'ingresso della Camera, che hanno tentato a più riprese di forzare per fare irruzione nell'edificio, i manifestanti hanno ripiegato nelle strade e nel parco circostante dove, vicino alla Chiesa di San Marco hanno dato fuoco a tre auto della polizia. Incendiati anche diversi cassonetti della nettezza urbana.
Al fitto lancio di sassi, bottiglie, petardi e altri oggetti, gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto con ripetute serie di lacrimogeni, formando cordoni a difesa dell'area intorno all'edificio del parlamento, nel centro di Belgrado. È intervenuta anche la polizia a cavallo e ulteriori agenti sono arrivati sul luogo degli scontri.
I media riferiscono di aggressioni da parte dei dimostranti ai danni di giornalisti che riprendevano gli scontri, mentre il capo della polizia Vladimir Rebic ha parlato di numerosi agenti feriti. I media parlano di feriti anche tra i dimostranti. Non lontano dal Parlamento si trovano la sede della Presidenza, il Municipio di Belgrado e la sede della tv pubblica Rts, tutti luoghi fortemente presidiati dalle forze dell'ordine.
L'appello dell'estrema destra
Bosko Obradovic, capo del movimento di estrema destra 'Dveri' e uno dei leader dell'opposizione radicale, ha lanciato nella notte un appello a tutti gli oppositori nell'intero Paese a raggiungere Belgrado per costringere il governo e il presidente a farsi da parte.
«Tutta la Serbia deve confluire a Belgrado. Ora o mai», ha scritto Obradovic su Twitter. «Solo una grande massa di popolo può favorire il cambiamento», ha aggiunto.
Governo accusato di cattiva gestione dell'emergenza
Le proteste hanno avuto inizio poco dopo la conferenza stampa nella quale Vucic ha annunciato in serata nuove misure restrittive a Belgrado per contenere una rinnovata ondata di contagi e decessi per il coronavirus - il coprifuoco per tutto il prossimo fine settimana e il divieto di raduno con più di cinque persone al chiuso e all'aperto.
La manifestazione si è trasformata in una protesta violenta contro il governo e il presidente, accusati di cattiva gestione dell'emergenza sanitaria e di proseguire con una politica autoritaria e di controllo sui mezzi di informazione.