Elezioni Irregolarità nel voto in Serbia, si torna alle urne in 30 seggi

SDA

20.12.2023 - 17:28

Il partito del presidente Vucic ha chiaramente vinto le elezioni.
Il partito del presidente Vucic ha chiaramente vinto le elezioni.
Keystone

In Serbia verranno ripetute le elezioni parlamentari in una trentina di seggi in tutto il Paese, dove si sono registrate irregolarità o la votazione è stata annullata.

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Nel darne oggi notizia, la commissione elettorale ha riferito che la ripetizione del voto – che interesserà complessivamente 12'240 elettori – si terrà il 30 dicembre prossimo.

Nelle elezioni parlamentari anticipate, svoltesi in Serbia il 17 dicembre unitamente al rinnovo del parlamento locale nella provincia autonoma di Voivodina e alle municipali in 65 comuni, compresa la capitale Belgrado, si è affermato il Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) del presidente Aleksandar Vucic. Le opposizioni hanno denunciato gravi brogli e chiedono in particolare la ripetizione completa del voto a Belgrado.

Rispondendo ai giornalisti, il presidente della commissione elettorale Vladimir Dimitrijevic ha detto che l'organismo da lui presieduto non è competente a decidere e non ha facoltà di procedere riguardo alla richiesta dell'opposizione sulla ripetizione del voto a Belgrado.

«Se si pensa di ritenere la commissione elettorale responsabile poiché non si è soddisfatti dei risultati, io non posso fare in questo assolutamente nulla», ha osservato Dimitrijevic.

Uno sciopero della fame per protesta contro presunti brogli

Nuove elezioni a Belgrado, ha aggiunto, possono essere indette se non si riesce a costituire la nuova assemblea municipale, o se si costituisce ma non si elegge il nuovo sindaco, o se non si riunisce per più di tre mesi.

La ripetizione dell'intero processo elettorale - ha affermato Dimitrijevic - dipende da altri organi dello Stato e non dalla volontà dell'organismo incaricato dello svolgimento del voto.

Il capo della commissione elettorale ha quindi riferito di essere stato informato dai due leader dell'opposizione Marinika Tepic e Miroslav Aleksic dell'inizio da parte loro di uno sciopero della fame per protesta contro presunti brogli.

E quando lui ha cercato di spiegare che la richiesta di nuove elezioni non va rivolta alla commissione elettorale, «mi hanno interrotto, dicendo che sono stati defraudati, hanno detto di non credere alla mia posizione poiché sono stato proposto al mio incarico dall'Sns».